Innanzitutto la Croazia è una meta che gli snob, appunto, snobbano. E io, che colludo con la categoria, mi sono salvata per il rotto della cuffia.
La Croazia è bellissima. Mi sono rimaste molte impressioni ed è al n. 2 della lista dei miei viaggi più belli.
(inciso: come organizzare un viaggi in Croazia? Da soli, mi raccomando).
Innanzitutto melograni: ci sono melograni ovunque, enormi, verdissimi, e carichi di frutti. Che spettacolo.
Muretti a secco. Un lavoro ciclopico. Una muraglia di muretti a secco lungo tutto il paese. Centinaia di persone avranno tagliato e trasportato pietre per permetterne la costruzione. Una cosa impressionante.
E poi le api. Ce ne sono milioni. Quando fai colazione, quando ti stendi al sole, se vai in bicicletta, quando ti fai un bagno a mare, all’aperitivo sempre, ovunque. E sono api “curiose”, nel senso che sono alla ricerca di cibo e qualsiasi cosa tu faccia o tu abbia le attrae o almeno le spinge a vedere di che si tratta. Niente di piacevole, intendiamoci. In alcuni casi si creavano delle situazioni fantozziane, come quando nuotando a mare (con la sola testa che spunta fuori dall’acqua), api particolarmente determinate si buttavano in picchiata (per farci cosa? Boh, io mi immergevo sempre e poi spuntavo da un’altra parte!!!). Sembravano le api gialle e nere dei cartoni animati che si fiondano sulla vittima di sedere, ossia di pungiglione. E se lasciavi del formaggio mezzo incartato sulla spiaggia te lo ritrovavi pieno di api (mai formaggio coi buchi in Croazia, mi raccomando!!!) e così sulla crema da sole eccetera eccetera. I più fortunati (me) possono raccontare della puntura dell’ape (sul collo), dato che la sventurata (ma chi, l’ape???) era rimasta incastrata tra i capelli svolazzanti nel mezzo del mare aperto su una barchetta lanciata a tutta velocità (esageraaaaazione!). E questa si chiama fortuna (ma per chi, sempre per l’ape?).
Già solo i panorami sono mozzafiato, con la “montagna” tutto sommato brulla, incolta ed inospitale ed il mare gelido, trasparente e limpidissimo. Le spiagge di sassi rendono scomodo sia camminare che stendersi al sole, ma le calette isolate in cui rintanarsi sono centinaia, tutte magnifiche e tutte diverse e valgono il viaggio.
Nonostante il mare sia preponderante nella vita delle isolette (lapalissiano), la cucina è molto legata alla terra: coniglio, pollo, carne… il pesce sembra quasi più roba da turisti. Ma i mercati del pesce, in vecchi edifici che ricordano quelli veneziani sono molto belli e andare a comprare il pesce la mattina presto, per poi cucinarlo “a casa” è impagabile.
La Croazia somiglia all’Italia per i prodotti nei supermercati, per i caffè Illy e Lavazza everywhere, per le persone che parlano correntemente italiano, per i panini formaggio, pomodoro e tonno che si preparano per andare a mare e per i ragazzi del nordafrica che vendono gli stessi parei e gli stessi occhiali che troveremmo ad Ostia, per i prezzi dei ristoranti.
Non sembra affatto Italia per le case in pietra viva bianca curatissime e piene di fiori, per i ciclisti che sono tantissimi e che si avventurano sia per le montagne sia sugli scogli con le bici, per i naturisti che vivono serenamente il proprio corpo (soprattutto quando imperfetto), per un vino che sa di resina e che costa 2 euro e il pan-chocolat-e-nor-me a colazione comprato nei panifici.
Quello che mi ha lasciato la Croazia è la “normalità del bello”, se posso permettermi di scimmiottare questo titolo: un posto che non si sente né si presenta come “speciale” e che invece sembra proprio che lo sia…
Credo che visitare le spiagge e le cittadine prese di assalto dagli italiani d’estate, quelle di tendenza, sia davvero spiacevole.
Mi arrivano racconti terribili su queste esperienze, ma invece rimanere sempre leggermente al limite di questi posti e accollarsi la scomodità di spiagge raggiungibili da sentieri meno battuti e più scomodi ti permette di avere grandi momenti di solitudine con la natura, di incontrare pochissime persone (si, ok, i ciclisti ci sono sempre…) e di ritagliarti la vacanza come più ti piace.
Ovvio che poi l’esserci andata con cotanto marito avrebbe reso affascinante anche Vigevano, ma questa è un’altra storia.
Oh, dimenticavo: attenti-ai-cactus.
Questo post era nato come racconto e non prontuario per informazioni di viaggio, ma vedo che molti lettori l’hanno trovato perchè stanno cercando notizie concrete.
Vediamo se io posso dare una mano: ho preso il traghetto da Pescara a Hvar, molto efficiente, comodo e puntuale.
A Hvar ho dormito a Vrboska che secondo me è il posto più bello dell’isola, ma io cercavo pace, silenzio e totale fusione con la natura! Trovare appartamentini è molto facile, le persone sono molto ospitali e le soluzioni che offrono sono, mediamente, molto carine. Alla fine del piccolo promontorio di Vrboska c’è un sentiero che si può fare anche in bicicletta, che costeggia il mare. C’è tanto nudismo, mai invadente.
La sera fa fresco, è bello bere retzina o birra con una sciarpa… il mare è ghiacciato e pieno di ricci, ma l’acqua è talmente limpida che si vedono fin dalla “spiaggia”.
Muoversi in moto è facile, non ci sono molte macchine e le strade sono grandi.
Potete prendere un traghetto per spostarvi da isola ad isola, sono molto efficienti e neppure molto cari.
Lussino è un’isola molto più italianizzata di Hvar, ma ad ogni modo selvaggia ed affascinante. I prezzi sono leggermente più alti, ma il mare è più vario e ci sono piccoli centri antichi molto carini da vedere. Al porticciolo di Lussin piccolo ci sono dei ristorantini molto carini, mediamente cari come in Italia, che cucinano piatti fusion tra est ed ovest, sposando l’ottimo pesce con spezie meno conosciute.
Cres è un meraviglioso ammasso di roccia nel mare, aspro, selvaggio e cattivo, con un traffico di persone che sbarcano qui da Hvar e che principalmente la attraversano per andare a Lussino, perchè andare a mare è un po’ scomodo e non tutti vogliono fare scarpinate e scarpinate… alla fine estate significa anche relax.
Se anche voi ci passate soltanto, non perdete l’occasione (una volta al centro dell’isola) di chiedere del posto in cui si mangia il coniglio più buono dell’intera Croazia e (vegetariani o no) andateci… almeno vi buttate sulle patate al forno! 🙂
Condivido l’entusiasmo, aggiungo che Rovigno è un posto che mi è entrato dentro, come quando ci si sente a casa. Che Dubrovnick va solo vista, non descritta… come si fa? E che Adamo ed Eva di certo si sono incontrati a Plitvicke.
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