
Il complemento di limitazione, che vale sia per aspetti fisici che psichici che oggettivi che soggettivi, sagoma, smussa, specifica in che limiti va interpretata la frase principale, rispondendo alla domanda “in che? in che cosa?”.
In latino ricordo che mi dava sempre estrema soddisfazione scoprirlo in una versione. Spesso lo vedevo anche quando non c’era. Facevafigo. Si trovava in ablativo ma giurerei che c’era una regola che lo faceva trovare anche in accusativo. Boh, la cercherò, so che siete curiosi.
Fatto sta che stasera mentre cenavo mi sono resa conto che era vero che il latino mi sarebbe tornato utile anche da grande (…grande?).
Ad esempio ordinare al ristorante giapponese un piatto nuovo ha seriamente minato il mio equilibrio mano-riso-pesce-bacchette e ho arrancato e arrancato per tutta la sera. Un po’ come quegli stranieri che si intossicano un’intera serata a finire gli spaghetti col cucchiaio, sporcandosi pure tutti di salsa. Ecco la scena era quella. Ma senza la salsa.
Dunque, stasera (a ragion veduta) i complementi di limitazione sarebbero abbondati. Fortuna di non avere con me dizionario di latino per verificare.
Che bel piattino! 🙂
Se è sashimi sopra il riso qui si chiama chirashi, e lo fanno con diversi tipi di pesce… mi piace moltissimo!
Sashimi molto più sottile del solito e …caldo.
Ah, ma allora era pesce cucinato e non sashimi?
Beh, sembra buonissimo. 🙂
Non sono mai stato un asso in latino. E’ giusto come complemento di limitazione?
Ineccepibile. 🙂
ma esiste davvero? un complemento di limitazione? i romani erano civili e progrediti, ma tutor e autovelox non pensavo….. questo spiega perchè prima si chiamasse Male Ventum, già facevano soldi con le multe….. Cave Fotem
Cave ruter.
e com’è che io non lo ricordo sto complemento di limitazione?
e sì che se non erro avevo 9 in latino!
(o forse io ero più brava nel “complimenti per l’imitazione”, della quale ero già campionessa minchionica!?!? imitando versioni di cesare e cicerone nelle loro plastiche migliori…non ricordo…)
Ma perchè lo chiami “latino”, scusa. Quando lo studiavi tu non era la comune vulgata?
no, se ci penso non era stato ancora inventato…
grande! avevo dimenticato della sua esistenza! 😀
Probabilmente non ne avrai bisogno… Se becchi sempre onde verdi 😉