Milano, esterno giorno. Festa con amici. C’era solo il marito, senza di me. “E tua moglie non c’è?” “No, è in Inghilterra a fare un corso.” “Su che cosa?” “Eh, guarda è un retreat sul rafforzamento dell’identità personale…” “Cosa???” Arriva una seconda persona “E Maura?” “No, non c’è, fatti raccontare che non ho capito” “Ma... Continue Reading →
Mutande
Questa settimana cambierò lavoro. Per quel poco che mi conosco, è una notizia epocale. “Ma lo sapete che tra un po’ andrò in un altro ufficio?” “Mm, mm”. Non è un’informazione che accende gli animi, è evidente. Ma poi Giulio pare rifletterci. “Cioè non farai più quaderni?” “No.” “E cosa farai?” “Farò vestiti.” Ci pensa... Continue Reading →
Quella parola
Ho scoperto qual è quella parola che azzera i benefici della vacanza. Siete pronti? Dai, sicuri? Esselunga. Ecco. …zot!
Dieci decine o cento unità
“Allora bambini, scrivete: Un centinaio è formato da dieci decine o cento unità.” Nello schermo la maestra si vedeva solo per tre quarti: un occhiale e mezzo, un pezzo di guancia, i capelli. “Dimmi Matilde...” “Cosa hai detto?” “Un centinaio è formato da dieci decine o cento unità. Dimmi Lorenzo...” “Non ho capito cosa hai... Continue Reading →
Elle come luggìto
Quando ero piccola io si portava l’operazione all'appendice o alle tonsille. Oggigiorno, invece, si porta la logopedia. E se la moda chiama, noi ci facciamo trovare pronti: ed è così che Giulio ha appena iniziato il proprio ciclo di sedute. Avevo strenuamente resistito per quasi sei anni, perché adoravo quel suo marcato accento bulgaro. Allo... Continue Reading →
Ricreazione
Primo giorno di prima elementare. Emozione palpabile. Giulio avrà fatto e disfatto la cartella una decina di volte, per essere sicuro che ci fosse tutto il necessario per il suo primo giorno: fazzoletti di carta e borraccia. “Giulio, ma non vuoi chiedere qualcosa a Bianca, che può dirti un sacco di cose sulla prima elementare?”... Continue Reading →
Umiliazione
Credevo che quella volta in cui mi si era strappato il pantalone, cadendo dal motorino (parcheggiato), fosse la peggiore. Non tanto per il fatto che il pantalone si era strappato tantissimo e per il fatto che mi scopriva mezza natica destra. Diciamo quasi tutta la natica, per la verità. Ma più che altro per il... Continue Reading →
Qualche altra cosa?
Non ce la faccio. Non ce la faccio. “Chi è il prossimo?” “Io...” “Che vi posso dare, signora...” Non ce la faccio, non ce la faccio... “Iniziamo con un chilo di percoche...” “Poi, che vi dò?” “Due chili di uva bianca, uno di uva fragola. Una ventina di pomodori da insalata...” “Poi?” Non ce la... Continue Reading →
Happenings
"La fantasia è un posto dove ci piove dentro" Italo Calvino. Potrei aggiungere che i momenti che ci hanno resi più creativi, ci hanno anche visto vagbondare più chiaramente in cerca di qualcosa. E siamo diventati più lenti. E quindi più accessibili. E quindi più simpatici. E quindi più gettonati. E attenzione, allora, perchè in... Continue Reading →
And the winner is…
Devo scegliere il mio prossimo amico di quarantena. Suggerimenti? Telefonate ore pasti, così almeno siete sicuri di trovarmi a casa.
A mali estremi
Il modello che abbiamo sviluppato con Gabriele e Stephanie, rigorosamente in videoconferenza, è tanto semplice quanto scientifico: CINQUE giorni lavorativi / SEI bottiglie di vino Il weekend liberi tutti. Almeno in senso lato...
Mettete un giorno un tacchino
Mettete che, ogni mattina, servirebbe lo scioglimento del sangue di San Gennaro per arrivare sani, salvi e ... il più possibile puliti al lavoro. E mettete che, tra tutte le vostre mattine, alcune sono facili, ma altre sono estremamente difficili. E infine mettete che i venti-minuti-venti del tragitto casa-scuola in qualche occasione possono sembrare eterni... Continue Reading →