
Credevo che quella volta in cui mi si era strappato il pantalone, cadendo dal motorino (parcheggiato), fosse la peggiore.
Non tanto per il fatto che il pantalone si era strappato tantissimo e per il fatto che mi scopriva mezza natica destra. Diciamo quasi tutta la natica, per la verità.
Ma più che altro per il fatto che dovevo pagare le tasse universitarie tassativamente quella mattina e quindi ero dovuta – a qualunque costo – entrare nella “Posta Centrale” di Napoli e dare le spalle ad una folla numerosa, mentre concludevo l’operazione allo sportello in un tempo eterno.
Ma erano altri tempi, altri pantaloni ed altre natiche.
Però direi che oggi è stato peggio.
Perché io, sotto sotto, me lo ero anche domandato se fosse intelligente andare a comprare un semplice adattatore per l’amplificatore della chitarra in un prestigioso negozio high tech musicale.
Ma quello che non mi ero domandata era come funzionava di preciso la tecnologia di un amplificatore.
E questo, a conti fatti, è stato un male.
Perché ho trovato un proprietario molto raffinato, che aveva molto tempo da dedicarmi e che ha sentito il bisogno di spiegarmi in dettaglio perché non capissi nulla di chitarre, di amplificatori, naturalmente proprio niente di adattatori e, più in generale, della vita in sé.
Quindi vi darò un consiglio spassionato: se dovete comprare un adattatore, informatevi prima.
Ma informatevi bene.
Chiederò a te, ormai sarai informata
Chiedimelo in anticipo, che nel dubbio studio ancora un po’.
Va bene quanti giorni prima ?
Ora cerco un eBook sul tema e poi ne parliamo
E immagino che tutto sia degenerato quando lui ha detto qualcosa tipo: “…poi gira la manopola e taaaaaaaac!“
No.
Non si sarebbe mai espresso così.
Continua a fissarmi con una espressione di orrore e raccapriccio.
Parlando il giusto.
vale per qualunque cosa; anzi, specialmente per quelle cose per le quali siamo convinti di essere ben informati
Overconfidence.
Ne uccide molti, in effetti.
Diciamo che per chiedere un adattatore, dovevi prima adattarti! Comunque la chiappa di fuori a piazza Matteotti secondo me non si batte!
comunque, anche secondo me quello delle Poste raggiungeva livelli superiori.
Anche e addirittura meglio di “il tutto è una merda” comparso sulla lavagna a tendina durante la mia prima presentazione pubblica all’università, ma questa è un’altra storia…
Ah su questo devi fare un altro post. Potresti inaugurare una serie!
Dovremmo aprire una rubrica.
Ho scoperto che leggerti mi mette di buon umore! Perchè anche quando le cose non ti riescono col buco ( come le polpette ) tutto scorre nel migliore dei modi!! Buonissima giornata !! Ciao!! 🙂
Sono commossa.
🙂
Grazie.
Benvenuta.
Dov’è il tuo diodo quando soffri?
E non lo so, tu dov’eri quel giorno?
A giocare a dadi con il tuo destino.
E quanto è uscito?
Due di picche
Lo sapevo.