Come spesso accade, è da un evento fortuito che si innescano le rivoluzioni. E così anche per me.
Da quando non ho più il motorino (Kudu buonanima), che era uno dei miei unici punti di riferimento dopo la pasta e patate con la provola e la canzone “Vecchia valigia” di De Gregori, la mia vita non è più la stessa.
E allora le cose hanno iniziato a girare diversamente.
E sono cambiate anche le parole usate: da “spostamento” a “percorso”, da “tempo macchina” a “tempo uomo”, da “ci vediamo tra dieci minuti” a “ci metto almeno mezz’ora”. Evvabbè, chessarammài.
Per chi fosse interessato le 6 cose da fare andando a piedi:
- Indossare un cappello
- Trovare scorciatoie
- Scoprire angoli nascosi (pedonabili)
- Pensare
- Scattare foto
- Perdersi a guardare
Poi, certo, imploro sempre agli amici di venirsi a prendere un aperitivo sotto al mio ufficio con la scusa che sono a piedi (2 spritz + patatine e mais tostato: 4 euro in tutto), ma solo perchè modestamente il “Caffè Stokà” è davvero un posto imperdibile. 🙂
al punto 5 c’e’ pensare? uazuazzuazzzuazzzz
…era Arnaldo (non so se c’era anche Tony) ad aver scritto questo commento dal mio, certo non io…
e a me non mi ci hai mai invitato!
Il caffè Stokà… quanti tramezzini fa!