(…) Alice sospirò, stanca. “Secondo me potreste impiegare meglio il vostro tempo” disse “invece di sprecarlo con indovinelli senza risposta.”
“Se tu conoscessi il Tempo come lo conosco io” disse il Cappellaio “non ne parleresti con tanta confidenza.”
Come Alice, io il Tempo non lo conosco affatto; mi burla sempre: quando vorrei che restasse, allora fugge e quando vorrei che accelerasse, invece stagna.
E non serve neppure che vi dica che vi scrivo a ragion veduta, dopo aver fatto tutti i tentativi possibili di manipolarlo a mia volta (facendogli credere che non ci tenevo affatto, con la speranza che lui allora per dispetto si fermasse e poi così il contrario…) ma niente non c’è verso, mi legge nel pensiero.
Anche nel ricordo ci mette del suo: gli istanti belli vanno troppo veloci, poi mi si intrecciano e mi si fondono in un tutt’uno indistinto. Sui momenti brutti non vi dico, fate un po’ voi. Il Tempo fa come cavolo gli pare.
Mi rimane l’interrogativo di come si comporterà stasera, domani, questa settimana, fino a fine giugno… all’inizio di settembre…
A seconda della velocità con cui lo vedrò passare, riceverò indirettamente un’immagine riflessa di me stessa: come erano in realtà le mie fondamenta, solide o no?
Inutile chiedermelo adesso, me lo dirà lui tra un pochino.
PS. Ehi nextlola, questa citazione anticipa la tua lettura di Alice nel paese delle meraviglie. Ora ti lamenterai che te l’ho rovinata?
la smettiamo di farmi passare pubblicamente per una rompipalle??
Che pazienza che ci vuole…
e comunque c’è gente che (misteriosamente) mi apprezza!
non troppa.
Amo il tuo realismo.
Una riflessione che ho fatto una settimanella fa con un amico.
Il 2011, un anno che per me è stato veramente bello ed importante, è volato via.
Questo, che non è niente di eccezionale, fatica ad andare avanti!
Stupido tempo!
Anzi stupido uomo che ha inventato lo stupido tempo!
Ci siamo dati una scadenza da soli.
Perfido tempo, più che stupido, secondo me. Con questa parvenza di imparzialità, vince a mani basse…
Perché dici anche nel ricordo? A me pare che nei ricordi succeda l’opposto di quello che avviene nel vissuto. I momenti belli nel ricordo diventano lunghissimi interminabili. Prova a pensare agli interminabili pomeriggi estivi trascorsi da bambina. I momenti brutti nei ricordi invece possono addirittura scomparire.
Sai Rodixior, ci avevo riflettuto a lungo prima di scriverlo. E a me davvero succede che i ricordi belli non è che affievoliscono (anzi), ma mi si fondono appunto. Diciamo che i ricordi belli diventano un tutt’uno indistinto roseo, che di suo sarebbe un gran bene, ma come contrappasso, quelli brutti li ricordo in modo puntale. E no… non sarebbe meglio il contrario?
Fortunato tu!
Splendidi, Alice nel paese delle meraviglie e Attraverso lo specchio! 😀
Io ho una teoria: sono convinta che il tempo non esista e sia creato da noi umani… ecco perché quando ci si annoia non passa ma e quando ci si diverte invece passa in un lampo.
Spiegherebbe tutto… tranne le rughine ai lati degli occhi, mannaggia! 😆
nel caso riuscissi a trovare una spiegazione anche per le rughine, batti un colpo… che mi intriga questa teoria…
in realtà il tempo in natura non esiste, è davvero una convenzione esclusivamente umana.
In natura, come giustamente calendarizzavano i maya, ci sono i cicli, le orbite, i corsi e i ricorsi…. e le rughe ovviamente
Ecco, qualcuno ha spiegato il concetto molto meglio di me! 😆
ma certo che il tempo è un’invenzione! che la vita sia fatta di un excursus in base al quale si nasca, si cresca e si invecchi (nel migliore dei casi), non fa una piega.
che poi a questo passaggio si abbia voluto dare una misura e un nome, quello non è certo venuto dal nulla se non dagli uomini.
dubito però che a farne a meno non ridurremmo tutto in colazione-pranzo-cena e ai bisogni fisiologici-corporali.
perciò tanto vale tenerselo così com’è e saperci fare i conti.
o meglio.
arrendersi a non poterci fare i conti.
e magari a trattarlo solo come un metro…o un litro.
perchè misurare una lunghezza ci crea meno problemi (vabbè, non a tutti!) e versarci uno o due bicchieri di buon vino men che meno, e invece misurare il tempo ci crea sempre uno stato di apprensione? non è il tempo che è tiranno. è la nostra stessa biologia.
è ovvio che se stai male vorresti guarire subito.
è ovvio che non ti va di dipartire a soli 30 anni.
è ovvio che se non ti laurei entro una certa data non puoi rimandare tutto alla terza per avere una promozione in ufficio.
è ovvio che se non raccogli le olive prima che marciscano per terra non farai l’olio.
e se hai 50 anni non puoi più avere un figlio a meno che non ti rivolga a severino antinori…
ma su questi passaggi non è il tempo il vero avversario.
che poi ci siamo peggiorati la vita grazie a dei meccanismi esogeni assolutamente sclerati quali gli orari di lavoro, la continua frenesia di migliorare le prestazioni e l’accelerazione come sinonimo di miglioramento e fighitudine…bhè, questo è un problema della cultura occidentale e…mi pare di capire ormai…non solo.
insomma, spezzo una lancia a favore del tempo che è troppo bistrattato…E’ sempre colpa del tempo!…ma ci pensate ad essere sempre il bersaglio di tutto?
se fossi una persona seria scriverei le stesse cose!
guarda, io non credo che riesco a replicare a questo tuo commento, a meno di non chiedere un semestre sabbatico e di andare ad approfondire questi concetti ad Oxford nel semestre estivo.
hai sempre avuto una predilezione per i posti peggiori del mondo dove trascorrere i sabbati(ci) lunghi
come al solito mi sono fatta prendere la mano dalla tastiera….