Ma figuriamoci se non è capitato anche a voi, tanto lo so, perchè capita a tutti prima o poi. Possiamo discutere quando vi sia capitato l’ultima volta, ma non certo sul se vi è capitato.
E così, non molto tempo fa a me è risuccesso e questa volta il fortunato era l’addetto helpdesk.
Manco fosse un filmetto rosa, la trama è semplice e sempre quella: il computer non va, tenti di risolvere le cose da sola, ti incastri, ti impicci, smadonni l’impossibile e poi alla fine prendi un bel respiro e decidi di chiamarlo.
Non appena lo vedi senti subito quella sensazione di inadeguatezza per non aver risolto il problema da sola ed allora entri nei dettagli, gli racconti tutte le prove che hai già fatto tanto per sott’intendere non sono l’ultima delle stupide, gli giri la “macchina” con lo schermo rivolto verso di lui (dato che per darti un tono chiami il computer come se fossi un tecnico anche tu) e attendi guardandolo intensamente un minumo cenno di sconforto sul suo volto. Un’ombra. Un segno di stizza che indichi che anche lui non riesce a farlo funzionare.
Solo che invece a lui funziona.
E allora vi domando: ma vi rendete conto di quanto debba essere fatato il mondo dell’addetto helpdesk, sempre a vivere con la convinzione che le cose sono semplici e che le persone sono in media dei grandi incapaci?
Vabbè, riprovo da sola con un Ctlr-Alt-Canc, vuoi vedere che…
molto più serio di quanto immagini il tuo interrogativo: io (che non avrei quella mansione, ma che nel posto in cui lavoro vengo spesso interpellato per tali situazioni dai colleghi) rifletto spesso sul fatto che l’addetto dell’helpdesk in fin dei conti sia come un medico che si approccia alla diagnosi.
certo, come d’altronde i medici, dovrebbe evitare certe situazioni di accanimento terapeutico…
Esatto, e che spesso quando poi vai dal medico quella maledetta fitta che sentivi ogni minuto anche da fermo, miracolosamente ti è scomparsa in ogni posizione.
Isn’t it ironic? Don’t you think?
Il nostro tecnico dei computer è anche un discreto bel ragazzo. 😀
Questa è una vera rarità.
se prendo il telecomnado e premo per cambiare canale, non risponde,dopo dieci minuti che ci provo e ho perso la pazienza chiamo il Tuttopensare, disinvolto, mi chiede che succede? e appena sfiora il tasto del telecomando……
perchè a lui si e a me no???
all’helpedesk io manco ci arrivo.
io e la tecnologia non siamo compatibili 😦 eppuremi ostino ad usarla!
🙂
Sally
Dovresti farne a meno, invece, Secondo me è una ripicca a cui la tecnologia è sensibile. Alzati e cambia con in dito, come faceva mia nonna che diceva sempre che la persona che avrebbe dovuto ricevere il nobel era l’inventore del telecomando. Ma lei non lo sapeva usare.
😀
Dall’altro lato della barricata la situazione anche è interessante…..
intanto ricevi la chiamata e, di solito, già alla descrizione del problema hai intuito la soluzione qual’è. sei lì pronto e disponibile a spifferarla al telefono pur di non alzare il pesante compagno di vita dalla sedia quando, incuranti delle tue interruzioni, gli helpati proseguono nel volerti raccontare le loro ultime 24 ore tecnologiche…. iniziano un po’ a girarti mentre ti chiedi “si va beh, ma se mi lasci parlare un secondo ti risolvo il problema e poi ti sfoghi con la pianta lì nell’angolo”. Subentra la cazzimma: mo vengo lì, premo ok, ti guardo schifato e me ne vado. se tutto va bene ti scucio pure 50 euro.
A quel punto diventa questione d’onore fare l’operazione nel mondo più veloce, inintelligibile e apparentemente semplice possibile.
Naturalmente cambia tutto se ha bisogno d’aiuto una bella ragazza :p
Smettila di prenderla con i tuoi helpdeskati. Ti ricordi quelli che li aveva presi un fulmine e si era “svappato” tutto?
Un po’ di compatimento, per cortesia.
Ti lascio un “bacio”.
Domani saprai il perchè 🙂
Sally
Tempo fa chiamai il servizio informatico del comune perché in biblioteca avevamo un problema con una “macchina”, quando arrivò il tecnico gli spiegai bene quali prove avessi già fatto, ma lui, senza nemmeno farmi finire, individuò subito subito il problema. Seguì questa conversazione:
Io: Vabbè, però mica posso sapere proprio tutto, sono laureata in lettere classiche io, mica in informatica!
Lui: Ti svelo un segreto: anche io!
Ed era pure vero.
Evvabbè ma questo è accanimento della sfortuna, però.
Non sei tu, sono io
E’ vero, sei tu.
No. Non era così.
ma hai fatto caso che quando arriva il tecnico, nelle tue orecchie parte già la sigla “A mille ce n’èèèè, nel nel mio mondo fatato per sognaaaaaaarr….!” 😀
Io quando arriva il tecnico perdo anche la capacità motoria, inciampo mentre mi alzo, mi cade il telefonino per terra… insomma gli preparo inconsciamente un ottimo biglietto da visita su cui basare il disprezzo che da lì a 10 minuti proverà per me.