Oramai possiamo sfatare il mito che viaggiare per lavoro sia fico.
Intendiamoci può essere molto bello, ma a parte alcuni vantaggi innegabili (se si viaggia in un certo modo, ovviamente) la medaglia ha un suo rovescio, che consiste nel trovate familiari cose impensabili, inutili ed anche un po’ tristi, dimostrando ancora una volta che l’uomo è un animale sociale che si abitua a tutto e che immagazzina nel proprio repertorio qualsiasi elemento, benanche il più strano, se debitamente ripetuto.
E se nell’ordine della trishtezza legata a chi viaggia frequentemente troviamo:
1. Gli addetti al controllo sicurezza dell’aeroporto che ti salutano calorosamente
2. Il barista di una stazione centrale di una grande città (che vede migliaia di persone) che però ti chiede notizie della famiglia
3. La capacita di fare il controllo sicurezza (di cui sopra) con la massima organizzazione per ottimizzare i tempi (vedi film Tra le nuvole).
Una new entry, comunque, sta velocemente scalando la classifica: lo sgabello da valigia.
Questo affare è orribile, scomodo ed inutile e oramai pochi tra noi mostrano sdegno quando lo vedono in una stanza d’albergo, oramai lo riteniamo un male necessario, ma ci abbiamo fatto l’abitudine. Poche cose nella vita danno soddisfazione… ed io posso ancora vantarmi di non utilizzarlo.
…
Gli alberghi potranno non avere una doppia coperta, probabilmente non avranno il phon nè i saponi, ma state certi che avranno sicuramente questo coso. Nessuno ne ha bisogno, nessuno lo usa, ma è diventato un elemento essenziale nelle stanze d’albergo e si è intrufolato come la cosa più naturale nelle nostre vite!
Boicottare rende liberi. Valigia per terra tutt’alpiù. Fatecomemè!!!
PS: aggiungete, aggiungete gente, chi tra voi può suggerire qualche altro oggetto assurdo a cui il viaggiatore si è completamente assuefatto?
L’aggeggio è comodissimo, sei tu che sei un’untrice oscurantista
Noi ne abbiamo uno in casa. Non lo hai notato?