La sfida dei linguisti di oggi giorno è molto complicata. Riccardo sta aggiornando questo suo vecchio libro (questo qui) e non lo invidio.
Non solo stare al passo con lo slang che deriva dai normali neologismi di un paese che evolve e che integra lingue e culture differenti.
Non solo scegliere il livello di esterofilia del nostro dizionario che porti o meno a sdoganare alcune parole straniere in italianese.
Non solo tradurre il linguaggio dell’essemmesse e delle email nella normale vulgata. Per non parlare di schedulare, colloquiare, briffare.
Non solo. Ma bisognerà aggiornare la natura di alcuni verbi che fino a pochi mesi prima si sarebbero miopemente considerati intransitivi o riflessivi e che devono, invece, avere anche la loro forma transitiva.
Il Trota oggi, infatti, ha raccontato di essere stato laureato dagli albanesi a sua insaputa. Sublime.
Forse non lo prenderei come emblema dei nuovi linguisti. Forse.
Eppure…
🙂
(“questoqui” non mi si apre)
(che come frase tiene ma fa senso)
quanto all’uso transitivo (sarebbe meglio transitorio) dei verbi sottolinerei divulgo che a Torino è diventato riflessivo il verbo osare. Io non MI oso… (giudicate vobis quant’è brutto!)
possibile poi che nella politica italiana tutto avvenga all’insaputa come fossero pizzzicati sul culo da un cabrone?
Non mi oso neppure a risponderti
Ora mi spiego il modo di dire “va’ a laureà, barbun”.
E il famoso: “quello si deve prendere una laura” di Totò
Il Trota (scusate la maiuscola) agiva in buona fede, vi spiego:
iscrittosi al corso per corrispondenza, alle prime armi, ha incautamente immesso in modo erroneo il proprio nome e per questo motivo riceveva solo le comunicazioni elettroniche e non quelle cartecee. Per questo motivo, giustamente, pur avendo avuto ricevuta del pagamento effettuato, non ha mai ricevuto l’agognato titolo in originale. era convinto di esssere stato truffato, pensate un po’…. solo che ha sbagliato il proprio nome anche quando ha sporto denuncia, per questo motivo non risulta…..
ma appena riceverà l’agognato pezzo di carta, a caro prezzo ottenuto, smetterà di sbagliarte il proprio nome, potendolo copiare da lì, e ne sarà valsa la pena….
siamo sempre un paese di infingardi retropensatori
Forse si era registrato come “Trota” con la maiuscola, quando evidentemente tu ci spieghi, è con la minuscola…
Hai ragione, a pensar male siamo tutti bravi…
Quella del Trota (scusate ancora la maiuscola) è chiaramente una specializzazione cui si addiviene, non si nasce. Potrebbe darsi che proprio questo abbia indotto l’errore? Registratosi come semplice Pescione è addivenuto Trota troppo celermente?
O è troppo CuloPe(n)santismo?
…mangiato pesante?
Ieri ho ricevuto una email da un mio superiore che inziava con “TRALALTRAMENTE”.
Ho avuto voglia di morire sepolta dai libri.
No. Tralatramente no. E’ qualcosa che direbbe Cetto La Qualunque. Noooooo.
loved this one and cool tones 🙂
Thank you 🙂