A volte circolano nella testa delle domande a cui non sappiamo rispondere. O meglio la risposta più plausibile non torna, la risposta meno plausibile non si può accettare e riuscire a mettere in conto che una risposta vera e propria non esista è praticamente impossibile.
E quindi, non trovando il rifugio sicuro di una risposta, le domande non sanno dove fermarsi, un po’ come se la parte uncinata del velcro non trovasse mai la parte fatta di filamenti arricciati che poi lo trattiene, per dirvi.
Dove eravamo rimasti? Ah sì, che circolano, circolano, circolano, circolano, circolano… Se mi facessero delle analisi del sangue (e non è improbabile me le sia già fatte per controllare), troverebbero migliaia di punti interrogativi. E i biologi mi manderebbero a chiamare: “Signora, scusi, ci spiega?” “E no” a quel punto direi io “spiegatemi voi…!”.
Comunque vabbene che sono un po’ disperata, ma non è che accetto proprio il parere di tutti tutti. Soprattutto di chi mi punge ogni volta che provo ad innaffiarlo.
Non sai quanto ti capisco. Io come palliativo mi sto dicendo “non dipende da me”. Però non mi aiuta perchè a che fare con ME. E quindi ricomincio…
Una risposta non c’è…. canta Elisa.
Ok. quindi tu stai accettando che una risposta non c’è? …no, giusto per capire…:-)
Me lo impongo. Ma senza riuscirci se no non mi avrebbe colpito il tuo post. Penso sia dovuto alla sfera femminile del cervello. Gli uomini si fermano ai fatti.
E se smettessi di farti le domande? Scommetto che le risposte sbucherebbero dal pavimento come tanti fiorellini….
Seguendo la teoria di Pavese che “Le cose si ottengono quando non si desiderano più?”
Comunque è impossibile. Non ce la faccio. E circolano, circolano, circolano…
più che altro, prova a parlare con un animale o al limite ma proprio al limite con un animale. io i cactus li eviterei.
Il fatto è che sono i cactus ad essere impiccioni, io neanche li considererei.
Ne abbiamo avuto uno a casa che ci ha reso la vita impossibile, finché da un bel giorno non abbiamo deciso di rendergliela impossibile noi…
Gli avete messo i gommini sulle punte delle spine?? racconta racconta…
Lo abbiamo seviziato con delle innaffiati re sbagliate fino a che non si è afflosciato e puff!! niente più cactus.
Comunque era colposo e non intenzionale vostro onore…
Ben gli sta!
Comunque il cactus dell’immagine è carinissimo. Io lo vorrei. 😆
…potrei cercarti un suo lontano parente in giro per Roma. Ma sei sicura-sicura?
Beh, a vederlo è tanto carino! Dipende… punge troppo? 😆
sarà la giuria a deciderlo. E spero per voi che non abbiato occultato il cadavere gettandolo nell’umido. la sua ricerca sarebbe un lavoro davvero di m…
sul cadavere sono stati fatti degli scempi, evidentemente motivati da rancore. O almeno così pensano gli inquirenti, che però stanno ancora facendo i rilievi dato che gli si bucavano tutti i guanti…
e fu così che il oro sangue cadde sul cadavere, inquinandolo per sempre e mandandoli tutti in galera per omicidio preterintenzionale. Amen.
Non dirmi che preferiresti essere tranquilla e senza domande. Oppure tu dimmelo pure, tanto non ci credo.
Uffa.
nel dubbio, la seconda che hai detto.
cmq io scelgo la risposta che mi piace di più (e spesso ci addatto la domanda…)
Ecco. Questa. Questa è la via!
Ma tra le domande che ti poni, ti sei anche posta questa: “perchè non attivo il blog?”
…il fatto è che ci sarebbe bisogno di un posto dove leggere le cose che so che scriveresti…
(soprattutto scriverei sempre aDDAtto anzichè adatto!)
è che a quella domanda mi piace tanto rispondere con un’altra domanda “ma chi m’o ffafà?”. E questo, bada bene, perchè adoro la risposta “nessuno”.
Se è per questo puoi anche scrivere addaddo e poi fare etciù per giustifigare di aber uzado la dendàle.
Personalmente penso molto ma le domande che mi pongo trovano, nella maggior parte dei casi, una risposta adeguata e soddisfacente; certo che deve essere abbastanza snervante avere sempre domande in testa che circolano e a cui si fa fatica a trovare una risposta. 🙂
E’ snervante, ma almeno hai una buona scusa quando non trovi le chiavi di casa: “Ehm, sai, ho un sacco di domande per la testa, ovvio che ho dimenticato dove le ho messe”. 🙂
Mi hai dato un’ottima scusa da usare tipo..sempre!
La mia memoria d’elefante è un sacco famosa per Roma e dintorni.
Guarda che se ti applichi un pochino di più puoi elaborare delle varianti sul tema molto articolate. Nel caso chiedi, sul tema sono una fuoriclasse…
Appena ne avrò bisogno correrò da te, mia mentore!
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quindi alla fine bastava che chiedessi a te… non ci avevo pensato…
è che non mi pensi più…. troppo tempo che non vedi matrix :p
“Luca, trovaci un’uscita!”. Non è vero, hai visto che me lo ricordo sempre?