Il mio amico Tony è convinto di una teoria su cui cerca di fare proselitismo manco i testimoni di Geova (ci dev’essere un’acca): avere coscienza delle conseguenza standard di un evento/azione mette in atto un meccanismo per cui il cervello agevola il verificarsi delle conseguenze stesse.
Insomma la teoria è la sua, non la mia, quindi non lamentatevi che non la so spiegare, ma il suo esempio è lampante: quando gli europei andavano con le armi a pallettoni o quello che erano a sparare agli Indios, erano sconvolti dal fatto che questi morissero molto dopo rispetto a quando moriva un normale cristiano (è proprio il caso di dirlo) colpito invece in Europa.
Il fatto è non tanto che gli Indios fossero più prestanti dei tisici europei, ma anche che non associavano immediatamente il ferimento con le pallottole a morte certa e dunque il cervello non mandava al corpo già tutti quei segnali di autoconservazione che poi si traducevano con un “Cielo, muoio ma chimmoffafà di continuare a sbattermi!”, ma combattevano fino a che il corpo effettivamente riusciva a sopportare la ferita. E poi morivano.
Fa sempre un grande figurone, Tony, quando racconta questa storia (anche se si dimentica di solito uno o due particolari e quindi deve tornare indietro per recuperare i pezzi) e non escluderei che abbia accalappiato così la sua attuale (e spero unica) consorte.
Sarà, ma a me questa storia comunque mi ha suggestionato (l’a-me-mi è una licenza), quindi quando ho visto sere fa questi guanti appoggiati alla finestra del bagno di una casa a piano terra non ho potuto non pensare a guanti neri-assassino-ancora in casa che lava le impronte e mi sono tenuta abbondantemente alla larga dall’entrare in casa per prima.
Poi mi hanno detto che erano guanti per il giardinaggio. Seeee, ma a chi la vogliono dare a bere? I guanti da giardinaggio sono verdi.
Devo dire che sono proprio inquietanti! 😯
Concordi che non si è mai visto fare giardinaggio con i guanti in lattice nero? Tzè…
Infatti… io li ho sempre visti di colore verde e mai in lattice! 😀
non ho parole …
…non approfondisco… 🙂
ora mi toccherà dormire con l’orsacchiotto. grazie eh! 😉
ma tu hai un cagnone che ti difende a casa…!
tanto fumo e niente arrosto. Nulla insomma in confronto a Geremia (l’orsacchiotto)!
Ai miei tempi, che erano fino a un attimo prima di leggere il tuo post, per il giardinaggio era necessario il pollice verde, non il guanto. dalla foto non si evince, ma se il police all’interno era verde mi pare tuto in regola…. nel dubbio potrtesti andare un momento a controllare…. nottetempo…. indossando guanti verdi
Ai tuoi tempi, che mi sembra facciano riferimento a molto anni fa quando non si parlava di giardinaggio perchè tutta l’umanità era dedita all’agricoltura, non era necessario.
Ma è ovvio che tutti sanno, oggiggiorno, che il pollice è verde perchè è il guanto che ha stinto, non per altro.
ai miei tempi, quando il guanto non stingeva inquanto, o inguanto, non sussisteva, il pollice era formalmente verde. francamente oserei dire. ed il giardino, così come la consorte, si lavoravano/uccidevano a mani nude…. tutta questa scienza forense ci ha allontanati dalla natura… oltre che dal buon gusto
ci tengo a precisare che la teoria non è mia (i guanti sì)… la teoria ed altre interessanti letture, se gli umani vi incuriosiscono anche post mortem, li potrete trovare su “Stecchiti – le vite curiose dei cadaveri” di Mary Roach edito da Einaudi, € 13 (sui quali non prendo percentuali).
Bella lenza il Tony….
a giudicare dal balcone fiorito devono proprio essere dei guanti da giardinammazzaggio.
ma tony chi? binarelli???
Tony l’amico della Polla, o di Paola che dir si voglia. Se lo hai conosciuto te lo ricorderai, perchè di solito racconta una storiella sulle pallottole e sugli Indios…
no, non l’ho conosciuto allora…
ma il libro che suggerisce so già a chi regalarlo!
🙂
Eh, ma sembrano guanti da assassino davvero! O_O
Io me la sarei fatta sotto… sono coraggiosissima. 😆