Va tutto bene

Quando i figli iniziano a scrivere la realtà si dilata di qualche ulteriore centrimetro.

Sto comprendendo in questi mesi che dovrò riuscire ad incorporare una nuova dimensione – quella in cui i figli si esprimono in modo sempre più indipendente da me.

Una dimensione però in cui potrò conoscere meglio tutte le loro sfumature e tutta la loro personalissima e magica visione del mondo.

E Giulio l’altro giorno è venuto da me, stringendo in mano il suo taccuino tutto gonfio di orgoglio:

“Mamma, ma tu lo sai che io so scrivere delle parole?”

“Davvero?” Mi è venuto da dirgli. In quella risposta c’era tutta la mia meraviglia, non avrei mai creduto che questo momento sarebbe arrivato. Per lui, dico.

“Si, però – e si guarda intorno per controllare che non lo senta nessuno – io scrivo delle parole che poi non-so-leggere”. Mi sussurra.

“E va bene, te le leggo io”.

Mamma è bellissima, Papà, Dede, Bianca, Tereza, Gilda sono un amore.

Claudia (nientepopodimenoche) è un amore. Sarà la prima volta che qualcuno la descrive in questo modo, secondo me. Noi fino a poco fa la chiamavamo Antimateria…

Tutti appaiono un amore, agli occhi di Giulio. Ma proprio tutti tutti?

No, per fortuna: infatti Luca è molto simpatico.

Forse a Giulio è tornato in mente quando Luca, acompagnandomi a casa in moto da Piazzetta Nilo, mi riempì di bicchieri di vetro rubati per terra ficcandomeli nella giacca, nelle maniche, nelle tasche, nella borsa… e mi sembra da nessun’altra parte, santo cielo.

Che per fortuna non siamo caduti, altrimenti sarei diventata una “San Sebastiana trafitta” qualunque.

Altro che molto simpatico. Giulio lo ha trattato fin troppo bene.