La gioia del sistema linfatico

Milano, interno notte. Era poco interno, ma molto notte, in effetti.

Non riuscivo a prendere sonno ed allora ho fatto una cosa molto inusuale: sono andata in salotto, ho acceso il televisore e ho iniziato a vedere un film che mi avevano fortemente consigliato.

Un film che merita assolutamente“, ricordo ancora le parole precise.

Oddio, l’inizio non era proprio eccezionale, ma considerata l’ora, pensavo di poter essere io. Decido di dargli fiducia.

Piano piano mi diventa chiaro che non ero io, era proprio il film ad essere terribile.

Fino al massimo del terribile: una scena di violenza che includeva (in ordine sparso) uno matto-matto, della bava, una pelliccia di lupo, un bacino fratturato.

A questo punto, meglio l’insonnia.

Spengo.

Tutto torna in silenzio. No, aspettate, non proprio tutto: quello era un tirare-su del naso, un leggero pianto sommesso.

Bianca, che si era svegliata, si era seduta silenziosamente alle mie spalle a sbirciare il film ed era rimasta terrorizzata da quella scena orribile.

Viene sul divano, parlottiamo un po’: aveva davvero paura.

Parlottiamo ancora: discutiamo in dettaglio di quanto il regista fosse una brutta persona. Ma non bastava: Bianca continuava ad avere davvero paura.

Parlottiamo ulteriormente: discutiamo con dovizia di particolari di come si costruisce un set cinematografico, di tutte le persone attorno agli attori durante quella scena. Del fatto che, magari, c’era anche qualcuno che succhiava una bibita da una cannuccia, facendo rumore. Ma non bastava: Bianca era davvero sotto shock.

Allora con la coda dell’occhio intravedo un libro sul divano. La salvezza.

“Bianca, ma cosa ne dici se per far andare via la paura, ci mettessimo a leggere un pochino per distrarci?”

“Si, ma tutto il libro, però…”

“D’accordo, allora prendi quel libro là in fondo e ti prometto che ce lo leggiamo tutto, finchè non ci dimentichiamo quello che abbiamo visto…”

“Ok”.

Si sporge fino all’altro lato del divano. Afferra il libro. Me lo consegna. Lo prendo. Lo giro.

IL SISTEMA LINFATICO. 36 pagine.

A quel punto la paura è venuta a me…

26 risposte a "La gioia del sistema linfatico"

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  1. Pensa se fossero state le 600 pagine dei Detective Selvaggi di Bolano, o l’Ulisse di James Joyce, o un mio email.

  2. Ai tempi dei tempi, quando la tele era una piccola scatola in bianco e nero, e per cambiare canale o abbassare il volume ti toccava andare a schiacciare un suo pulsante, anche a me capitava di restare sveglia con mamma la sera. Regolarmente lei si addormentava davanti al film lasciandomi sola alle prese con le scene più tremende… Ricordo una sequenza in cui la bambina vomitava vermi che le risalivano la faccia (tanto per fare un esempio sobrio). È stato così che ho avuto accesso alla filmografia di Alvaro Vitali!
    Dunque non ti preoccupare, Quartopianosenzascensore: Bianca non dimenticherà, ma anche grazie al sistema linfatico a poco a poco supererà lo shock e poi sarà in grado di richiamare l’episodio nei dettagli, anche con affetto… 🙂

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