
Se uno vuole stare in società deve accettare di correre dei rischi.
E uno di questi rischi è che fai un viaggio con un ragazzo nello splendore dei suoi vent’anni che, mentre ti passa il tuo zaino, gli dà un’occhiata sommaria e poi ti dice:
“Certo che ‘sta borsa è un po’ arrivata…”
Ordunque…
Ho comprato questo zaino a Napoli, in via Carducci, 25 anni fa.
Da quella volta, dovunque io sia stata, c’era anche lui.
Persino ad Ischia: quando la mattina del mio matrimonio ho preso l’aliscafo, avevo il mio cambio lì.
Una volta, su un treno in Scozia, un signore che aveva un posto nel mio stesso vagone, ma era salito diverse stazioni dopo la mia, mentre metteva i propri bagagli sulla cappelliera doveva averlo notato.
Ed evidentemente doveva aver ritenuto che quello zaino fosse molto più rigonfio del dovuto, non mi so dare altra spiegazione.
Quindi, mentre io sorseggiavo con un certo stile del the nero con latte, lui mi si mise davanti e mi assestò uno sguardo tra la sfida e la minaccia e poi prese lo zaino.
Lo tirò fuori dalla cappelliera, lo sistemò sul tavolino davanti a lui e, con grande nonchalance, lo aprì.
Guardò quello che c’era dentro e non si scompose: prese uno per uno i vestiti e li ripiegò con molta attenzione. Fece lo stesso con la biancheria.
Sistemò i libri e la mia moleskine ai due lati della tasca centrale, assestò bene le scarpe sul fondo, spostò il walkman nella tasca davanti e arrotolò con molta cura il filo delle cuffie.
Le musicassette le lasciò nella tasca grande, dov’erano.
Mi sistemò meglio il beauty-case tra i vestiti, nonché un astuccio in cui avevo dei tampax, ma lui non lo sapeva.
Richiuse lo zaino sul tavolino.
Gli dette due buffetti ai lati con le mani, come quando ci si ravviva le guance prima di entrare in una riunione importante, e solo a quel punto mi guardò nuovamente.
Sembrava decisamente più sereno:
“Much better!!” mi disse.
Non mi sono mai chiesta come mai sapesse con tanta certezza che quello zaino fosse mio: in quel vagone c’eravamo solo noi due.
E se la riguardo oggi, non penso affatto che questa borsa sia arrivata.
Tutt’al più penso che sono arrivata io…
Ma che bel racconto
Grazie! La vita a volte offre spunti interessanti…
😊
Verissimo
Che differenza fra la classe del signore scozzese e la (inserisci termine appropriato) del ventenne italiano …
Direi “sfrontatezza”.
Che ne dici?
Sfrontata mancanza di romanticismo?
Forse sì
È un ingegnere nucleare.
Ma è pur sempre mio nipote, ciò.
Se è un ingegnere nucleare non torna. Dovrebbe essere abituato a decadimenti ben più lunghi 😛
Comunque hai ragionissimo.
Questa è una prospettiva che non avevo considerato.
Ora che ci facciamo il viaggio di ritorno glielo dico.
Gli oggetti di cui non riusciamo a fare a meno diventano intoccabili. Un po’ come le persone di cui ci innamoriamo
Hai proprio ragione.
E non ne vediamo più i difetti, almeno per un po’.
🙃
Cioe, tu hai lasciato che la maricondo della scozia ti mettesse in ordine lo zaino senza fare una piega?
No mutande appollottolate e xanax?
Io avrei dovuto scendere senza recuperarlo x fare finta non fosse mio…
Ma scherzi?
Avevo le mie musicassette di De Gregori…
Ho sempre dato un nome agli oggetti a cui tenevo di più. Perchè secondo me anche loro hanno un’anima…Quindi bellissima la storia col tuo zaino! Fai bene a tenerne di conto ! 🙂
Questo non ha nome.
Ma un’anima secondo me sí.
😍
Muoio 😁😂
😉
Tipo le comiche quando lasciavano fare…..
Benny Hill…
Ho capito perfettamente il nesso. Io ho conosciuto dei pazzi… ma pure tu non scherzi!!!
La mia unica follia è stata rimanere poi dopo in quello scompartimento.
Stop.
Questo fa di te non una un po’ arrivata quanto più in effetti meritevole di TSO
Ma la vuoi smettere.
TSÈ
Sul fatto che tu sia arrivata avrei parecchio da dire. Mi è capitato casualmente di mostrare, rigorosamente dal mio “device” una tua recente foto linguacciuta. Ti garantisco che ho potuto ascoltare giudizi estremamente lusinghieri. Pure troppo per una sedicente Arrivata
Ma come la foto linguacciuta con i capelli nuovi (e ricordiamolo: brutti)?
Togli il casualmente.
Ti conosco. Fin troppo bene, aggiungerei.
Il bello salverà il mondo. Direi che era necessario
Molto semplice: qui il matto sei tu.
Semplice Alice. Qui siamo tutti matti!!!
Già così mi torna di più…
Ho appena iniziato a sentire la musica 🤣🤣🤣
Buonanotte!
Buonanotte. Non ho capito quale musica.
Sarà un coro di angeli per la buonanotte.
Quasi….
Dammi il titolo, non vedo così
Don’t Damn Me – Guns & Roses
🤩
😇
E io mi ricordo il giorno dell’acquisto… Ummmmmmmaró
Ma davvero???
Ti prego, aggiungi particolari!
Non sono sicuro sicuro che fosse proprio il giorno dell’acquisto, forse qualcuno prima o dopo, ma ricordo che lo vedemmo nella vetrina del negozio che faceva angolo via Carducci via dei mille. E che mi è sempre piaciuto, stranamente aggiungerei
Quindi almeno una cosa che ho ti piace???
Questa è una notizia che ha dello sconvolgente.
Almeno apprenderla 25 anni dopo…
Mi piaceva anche casa a Bacoli :p
E anche il pantalone con la farfalla di mia sorella…
Va beh quella è arte, ha copiato anche Belen poi
anch’io piego la roba che metto nello zaino, ma è la tecnica più sbagliata per riempirli… ci stanno dentro meno cose
Sarebbe stato bello vedervi interagire, voi due titani…
E’ una borsa vissuta, non certo andata.
Ad uno studente che un giorno apprezzò la mia vecchia borsa di cuoio un giorno dissi: “Sai che è più grande di te?”
A uno studente, perché, tu cosa insegni?
informatica
Avrei pensato filosofia teoretica.
Vedi tu le proiezioni…
Sei troppo gentile, mi spiace deluderti.
Ma non direi che c’è niente che mi delude, nell’averlo scoperto.
Dovevi essere molto bella ai tempi perché quello scozzese ubriaco si mettesse a impersonare Mamy di via col vento e ti rassettasse il bagaglio. Ma anche passati così tanti anni, la bellezza non passa. (Parliamo sempre del bagaglio, certo).
chi disprezza, compra.
Non credo nella fondatezza di quel proverbio. Ma in questo caso hai ragione tu.
“Arrivata” nel senso che è arrivata in tanti posti 🙂 (e in tanti altri deve ancora arrivare) 🙂