Le chiavi e quella loro virtù

chiavottolarsiPerchè a me succede così, di solito: posso trattenere la pipì anche per 45 minuti, senza fare una piega, ma quando varco la soglia dell’androne del mio palazzo, quel bisogno diventa final, come direbbero in Sud America: diventa definitivo.

E qualche volta succede che, proprio in quell’esatto momento, scopro che il mio pacifico mazzo di chiavi ha pensato di giocare a Twister (ve lo ricordate?) su un chissaqquale tappeto invisibile.

E proprio in quelle volte, mentre le uniche cose a cui riesco a pensare sono lo scroscio di cascatelle di acqua fresca, lo sciabordio che si sente su una canoa in mezzo al mare ed il rumore di una goccia d’acqua che va a riempire un catino già pieno, … proprio in quelle volte mi viene in mente che la natura è strana.

La natura è strana, perchè ad aggrovigliarsi così le chiavi ci hanno messo un cicci-quantino di secondo nella mia tasca, ma a dis-aggrovigliarle, però, io ci metto lo stesso tempo che mi servirebbe a risolvere un cubo di Rubik.

E non mi sembra di avervi mai dato l’impressione di essere un fulmine di guerra, almeno credo.

 

 

13 risposte a "Le chiavi e quella loro virtù"

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  1. mi chiedo come mai non abbiano ancora brevettato la porta di casa come quella delle automobili, dove basta avere le chiavi con se e la porta si apre senza bisogno di serratura…

  2. Un po’ come “cuffiolàrsi” che è ciò che succede a cuffie/auricolari in tasca, in borsa, nel cruscotto della macchina… 😀

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