…e per diritto divino

Monarchia assoluta

Recentemente mi interrogavo sulle difficoltà ancora sconosciute che mi troverò ad affrontare quando l’inferiorità numerica sarà schiacciante. E, tra le altre, sto cercando la risposta ad una delle principali domande irrisolte del nostro tempo: ma come si farà quando …hai finito le mani?

Unica cosa plausibile: accentramento forzato dei poteri legislativo-esecutivo-giudiziario in una monarchia assoluta, possibilmente poco illuminata. E così speriamo almeno di sopravvivere fino al collegio in Svizzera, con cui (per portarmi avanti) sto già prendendo contatti.

A dire il vero, per il momento le principali difficoltà si concentrano in qualche limitato momento della giornata, come quello della pappa, per esempio.

La pappa: brivido. Le pappe: doppio brivido.

Da quando fronteggio l’uno-contro-due rimpiango di non aver mai frequentato un master finanziario-gestionale-internazionale per Top Executive, perché è evidente che bisogna far ricorso a delle competenze che ti devono insegnare da qualche parte: contro le pappe non si può nascere imparati.

Il trucco è riuscire a reggere i primi 6/7 minuti. Se molli prima, sei finito, smunto, smorto e, soprattutto, sporco, molto sporco.

Io, non per vantarmi, ma reggo in media 3 minuti. Poi entrambi sentono un immaginario rompete le righe e sentono il dovere di sparpagliarsi, come per evitare feroci punizioni corporali.

Allora io mi concentro sulla prima, mentre il secondo solitamente smonta a mani nude i tubi di scarico del lavandino e corro poi a recuperare il secondo mentre la prima, a quel punto, ha preso a colorarsi il corpo con dei colori acrilici nocivi financo se chiusi in boccetta.

E per me, devo ammettere, quello che vi sto raccontando resta un caso di successo.

Quand’ecco che accadono i miracoli.

Miracoli come quello dell’altra sera, in cui avevamo per ospiti gli austeri nonni triestini. Raccomandando la mia anima al cielo, mi siedo al tavolo per la pappa e mi trovo davanti, invece, i due dissennatori educati, veloci, puliti, silenziosi.

In un climax surreale, la cena si chiude con un inspiegabile domanda di Bianca: “Posso andare, Sua Maestà?”

Sua Maestà?

Incrocio di sguardi tra noi adulti.

Inarco le sopracciglia: “Ma dai, lo sapete: per me la disciplina è tutto”.

9 risposte a "…e per diritto divino"

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  1. E’ sempre divertentissimo passare qui 🙂
    Che fortuna che hanno questi pargoletti (a parte la mamma ovviamente): nonni da Napoli e notti da Trieste, due genie marinare di mari diversi. La Napoli capitale del Mediterraneo, Trieste austera città asburgica del mar di Nord. Da Caracciolo a Pelachier non potranno che esser marinari. Ad Maiora

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