
E voi, ce l’avete un amico così?
Uno che vi chiama perchè pensa che siate un po’ annoiate. Quindi, oggettivamente, non stiamo parlando di un amico di particolare perspicacia, ma almeno di grande cuore.
“Quando ci potremo rivedere?” mi chiede.
E ci perdiamo allora in una lunghissima discertazione sui treni e sui sistemi di trasporto in generale.
Una lunghissima discertazione di scenari futuribili precisi (forse i più precisi che ho ascoltato finora) sia del durante che del dopo, che avevano tutti una forte dose di razionalità e di disinganno, ma che rimanevano comunque scenari m-a-l-e-d-e-t-t-a-m-e-n-t-e positivi.
E allora, per l’ennesima volta della mia vita, mi sono trovata a domandarmi sempre la stessa cosa di quello che prima era un liceale, poi è diventato un universitario, poi è diventato un post-universitario, poi è diventato ed è rimasto un ragazzo per un tempo indefinibile, finché, ultimamente, è diventato un uomo.
E la domanda è sempre la stessa e la risposta ancora non ce l’ho.
Ma come ha fatto Raimondo, per tutta la propria vita, ad avere una fiducia così incrollabile verso il futuro?
E mica voglio sfigurare davanti a cotanta visione del mondo. Per carità!
“Si, in effetti hai ragione…” gli dico “Pensa che proprio l’altro giorno anche io stavo dicendo che Il futuro non è scritto…“
“Capirai che scoperta!” mi risponde “Il futuro non è mai scritto. …ma non lo sai che io sono unumanista?”
“Sei unumanista di quelli che credono pure che se la vita ti dà limoni, allora farai limonata?”
“No, farai la migliore limonata…”
“…”
“…”
“Rai…, tu lo sai, vero, che io e te riusciremmo ad ingrassare anche con solo limonata?”
“Ovvio. Perchè, conoscendoci, ci metteremmo a far fermentare la buccia dei limoni…”
E’ vero, ha ragione lui.
Umanisti e goduriosi: questa è la via.
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Ti prego. Smettila. Basta. Dammi una tregua. Sciò.
e vediamo se la finite di dire ca@@ate
Come direbbe qualcuno che conosco: e anche quest’anno le solite ca@@ate
o come scriverebbe qualcuno che non conosco ma si impresse, umanisticamente parlando, nella memoria…. Il tutto è una me@@a
e non è medea
Avevo fatto un buon lavoro.
Ecco perché quella scritta era assolutamente ingiusta.
E poi tu non eri Giasone.
ma tu eri il vitello tonnato
no. io ero un’oratrice da far paura. peccato che, su quella lavagna mobile….