I tempi cambiano, ma il latte rimane sempre all’interno del paniere ISTAT per valutare l’andamento degli indici dei prezzi. E menomale, perchè (lo facciate o no) ditemi se non è meraviglioso prepararsi lo zuppone-di-latte a prima mattina (giusta temperatura del latte, non troppo bollente, non troppo tiepido; doppia razione di biscotti, alla Raimondo).
Se cercate qualche documento in rete (anche distrattamente) vedrete si è discusso molto (con annesse polemiche) sul cambiamento per il 2012 del paniere ISTAT, che per essere finalmente più rappresentativo dell’Italia contemporanea ha cancellato la torta gelato (nooo! la Viennetta!!!) a favore delle confezioni di 6 gelatini dei supermetcati, la pellicola fotografica a favore delle memory card, la coperta di lana a favore del piumino, ha inserito ipad, seggiolini per bambini e gratta e vinci e non si è sentito di eliminare il sempreverde filo interdentale.
Ma ho scoperto che c’è un indice pazzesco della rivista Forbes, correlato ai miliardari (scusate, continuo a dire miliardari, perché milionari mi fa tanto anni Ottanta, non ci fate caso, è un problema mio) che si chiama CLEWI (Cost Of Living Extremely Well Index). Anche il CLEWI si basa su indici di prezzi di oggetti e servizi che sono quasi immutati negli anni (questo per dire: quando la coerenza è un valore…)
Yacht, biglietti per l’opera, caviale, champagne (chevvelodicoaffare), cena in ristoranti esclusivi, pianoforti, composizioni floreali per la casa, sigari, elicotteri, puledri purosangue. Ci sono poi anche profumi (non sia mai compri la confezione da 200ml e poi ti stufi), saune, SPA (due cose diverse), spese di avvocati, spese di psichiatri e lifting facciali.
Se considerate che il paniere ISTAT mostra una vita che rincara e il CLEWI mostra invece prezzi stabili, capirete che non ho molto da aggiungere. E non faccio discorsi da suffraggetta, quelli li ho messi da parte già diversi anni fa.
Questa storia mi fa solo riflettere sul fatto che nella vita, probabilmente, non ci abbiamo visto lungo, altrimenti avremmo fatto gli statistici da Forbes: sapete quanti soldi sottobanco riceveranno dai miliardari per impegnarsi a trovare tutti i sinonimi possibili per il CLEWI senza mai chiamarlo mai “paniere”? Fa così cheap, my dear!
Come commento mi vengono in mente solo parolacce… Non dirette a te, evidentemente… 😉
Non vuoi un puledro?
Cava, che dive, noblesse oblige o se preferisci per altri versi pecunia non olet.
O ancora, la più vera, a chi o gli tocca nn s’ingrugna!
Non volevo fare una rassegna di modi di dire. E’ solo che in questo caso sono, purtroppo, tutti e tre tristemente calzanti con l’attuale situazione.
Ringrazio e confermo la doppia (ma volendo anche la tripla) razione di biscotti, magari al cioccolato, e il latte che, come le uova in USA, qui in Italia ognuno vuole diverso. Io, ad esempio lo preferisco gelato, da sincope. In modo che dopo la zuppa di latte quel po’ che avanza sia ancora fresco…
😀
Ma scusa, qui parliamo di fondamentali: ma col latte gelato come si spugnano i tuoi biscotti?
Hai voglia se si spugnano!!! …nn vedo l’ora arrivi il week end per concedermi la mia paradisiaca colazione!!! 🙂
Ma perché non soffermarsi anche su queste povere sorelle, ormai tirate in ballo sempre di più, spesso in situazioni disdicevoli… Nell’indice statistico sulle “iastemme e improperi” restano saldamente al comando!
Bè se per questo anche le mamme…
Bravissima, questo post mi ha fatto capire
io sono dell’idea che il latte lo bevo ancora
il paniere lo uso qualche volta 🙂
Metti in chiaro sempre quello che scuro è..
brava 🙂
Nyno.
🙂 attento a non rompere le uova… nel paniere dico
non per essere quella che quando c’erano le lire…
però comprare un lt di latte pagando con 50 euro non fa sempre un pò impressione?
io non ricordo di aver mai comprato un lt di latte prima del 2001 pagando con 100milalire sane!!
vabbè.
cmq vogliono dei sinonimi di clewi? potrebbe essere screwi la cui matrice è screw (truffare) e che potrebbe stare per “SCHIFID cost of richness extremely and wildly indeCENT”
(visto che clew è anche corda/fune io direi che ci potrebbe anche stare che si impiccassero tutti)
😉 mi fai ridere!
Sono d’accordo non avremmo mai usato 100.000 lire per il latte… Almeno potevamo pure provarci ma poi il salumiere ci avrebbe rincorso per tutta la strada roteando i salamini come un lazzo per torelli, hai presente?
probabilmente non ne avete memoria, ma prima di esser messi a spugnare nello zuppone che è la vita avete avuto la facoltà di scegliere tra paniere e clewi…. il nome è appositamente confuso per risultare poco appetibile, e tutti giù di paniere.
alla prossima reincarnazione, invece di scegliere il paniere sperando di trovarvi qualche lumaca da lancio e della ricotta di pecora, optate per il nome strambo :p
Tu dici che è questo il problema? Abbiamo scelto noi il paniere perchè non volevamo comprare il mangiare “predigerito” al puledro?
Si esatto! perchè dover fare la fatica di digerire mentre al puledro tutti i confort? e invece poi nessuno digerisce per noi il peperone ‘mbuttunat…. e la notte si fanno gli incubi e alle sette e mezza di mattina finisci sul blog a rispondere a commenti bislacchi :p
Guarda che non è colpa del peperone, se per cortesia la notte ti palesi in sogni altrui (tu e le tue ceramiche) già il mio sonno migliora
portrei dirti che provvederò…. ma preferisco di gran lunga rompere le palle 😀