In questi giorni alle 9 di mattina ci sono già 35 gradi, quindi l’unica salvezza è strappare dal sonno dei giusti la dissennatrice e uscire di primissima mattina se mi tocca fare dei servizi.
E, proprio a causa del caldo, sto dando nuova linfa vitale agli esercenti sotto al mio palazzo (che di solito ho sempre snobbato), perchè arrivare a piedi fino al mercato per comprare pane e latte sarà pure più bello, ma poi lo pago durante il ritorno sotto al sole…
Entro nella salumeria gestita dalla coppia più lenta di Italia, in cui, se non controllo bene, c’è il rischio che il latte mi scada mentre attendo il mio turno. Ho deciso di non averci nulla a che fare sette anni fa, quando non facevano entrare Bebbe, il muratore rumeno che ci aiutò con i lavori in casa, perchè era pieno di polvere. Il bello di essere cliente è che si può scegliere ed io da persone del genere non ci voglio andare.
Fatto sta, però, che in questi giorni se ne ho proprio necessità ci vado, superando il fatto che ogni volta che vedono Bibi mi chiedono: “Come si chiama questo bel bambino?” “Bianca” “Ahh, hai capito Vincenzo, è una bambina” “Ma come una bambina? Quello sembra un bambino!!” “E che ti devo dire Vincè, la signora dice che è una bambina…”.
Non appena le crescono i capelli le faccio la permanente, giuro.
Comunque davanti a me c’era un arzillo signore anziano, pantaloni della tuta e scarpe da ginnastica, così aitante che sembrava pronto per l’allenamento giornaliero di triathlon. E poi c’ero io.
Il signore aveva bisogno solo di pane e pesto fresco, probabilmente me la sarei cavata in una ventina di minuti…
Solo che a un certo punto entra una signora dell’est in maglietta bianca e pantaloni aderenti color carne: alta, magra, un po’ sbiadita, ma particolarmente procace.
Il signore la saluta ed inizia un chiacchiericcio molto intimo. Il salumiere, che non credo conosca il significato dell’espressione “farsi gli stracatacazzi propri”, gli chiede: “E che? Vi conoscete?” “Si” fa l’altro un po’ evasivo. La signora non risponde.
“Ah” insiste il salumiere “E com’è che vi conoscete?”
E il signore, con la prontezza di chi ha imparato le tabelline a memoria dice: “E com’è che ci conosciamo? Lei è stata la mia prima badante”.
Genio del male, non c’è che dire.
è perchè sei un po’ maliziosa eh
ma guarda, giusto quell’antecchia…
🙂 😉
A certe domande ci vogliono delle risposte prontissime e in questo modo 😉
il signore mi sta simpatico….
comunque ti capisco, la spesa al mercato ha un fascino (e un costo…) che fai fatica, in una grande città, a trovare in un “negozio”. per noi che siamo gente da suk (o suq, non ho mai capito in quali paesi si dica come), azzarderei…
uno da frequentare… 🙂
è che anche il salumiere si stava comportando da geloso…non ti pare?
Credo che la coppia di salumieri sotto casa tua siano tra le persone più urticanti dell’universo, forse varrebbero un giro fino al mercato. Detto da chi ODIA camminare sotto il sole.
Ma se era tanto sveglio perché mai avrebbe voluto una badante?! I misteri della vita.
Esatto! Esatto! Esatto…
… allora i malpensanti siamo in due…
🙂
WARNING …” Solo che a un certo punto entra una signora dell’est in maglietta bianca e pantaloni aderenti color carne: alta, magra, un po’ sbiadita, ma particolarmente procace.””.. Frase a rischio di malizioso razzismo, solo rischio però.
Come fa ad essere una alta e magra anche procace ?
eh ma mio caro, basta avere il vitino stretto e le tette grosse (scusami quartopiano, se mi intrometto, scusami scusami, vado via).
…edp, ma hai fatto benissimo, in quanto donna hai centrato subito il punto!
Rodixidor, non scambiamo l’invidia per razzismo… l’invidia è molto, ma molto, ma molto peggio del razzismo.
Rodi, forse non sai che delle descrizioni di M. ci si può fidare solo fino ad un certo punto?
Prendi me, che mi descrive bassa e grassa…ci leggo forse del sarcarmo io? No. Solo una miopia che si ostina a trascurare… 😀
La tipa è quella nella foto, Sbadante! 😉
cara cicciabbomba, mi sottoporrò ad esame all’occhio malocchio prezzemolo e finocchio.
Tu però molla il bagel che sei carta conosciuta, fonfo o non fonfo.
Grazie Gra della informazione: ora siamo in piena violazione sulla legge della privacy, penso che alla signora in foto non sia stato chiesto l’assenso alla pubblicazione della foto …
Edp scusami ma se devo attenermi alla foto non vedo neppure vita stretta e seno florido (il mio diavoletto custode mi suggerirebbe esattamente il contrario :))
Ma comunque il bello della letteratura è che è tutta invenzione
Penso che una neo mamma deva pulire il proprio vocabolario da locuzione tipo “farsi gli stracazzi propri”. (Mi fai riderissimo come sempre!)
PS: volevo dire a tutti voi cialtroni che quartopiano l’ho scoperta io!
scusa, ma tu vuoi davvero vantarti di un simile primato?
(a parte il fatto che è discutibile?) 😀
primate, grazia, primate…
ommioddio dei genitori perbenisti lo sai cosa penso, Saimon. Neomamma o non-neomamma quando ci vuole, ci vuole. Insomma.
(oggi casa della quartopiano sta diventando peggio del club dell’uncinetto, sarà che stai traslocando e qui c’è aria di quella confusione tipica dei traslochi, che tutti dicono, tutti fanno e nessuno combina niente, e arriva sempre quello a mezzogiorno che mangia il panino e non aiuta per niente e poi se ne va via? ecco, io oggi sono quello lì, perditempo).
noooo, cioè tu sei quella che si porta la birra peroni appena aperta con mezzi di fortuna e te la scoli seduta spalle al muro?
bellissima immagine edp!!! è vera per tutti dunque! e io che credevo di essere la sola ad avere una schiera di amici fatti in tal guisa! 😉
oggi son quella che “scusate ho un impegno e devo proprio andare, beh un po’ vi ho aiutati però, dai”
Hai ragione “stracazzi” è da bandire, ma “stracatacazzi” mi sembrava ammesso…
Andrò a controllare.
Ma non sapevo che avessi derive pippobaudiste…
come mai ti hanno fatto entrare? perchè tu sì e Bebbe no?
no vabbè ma i legghinz color carne vincono su ogni categoria!