Una mano dal cielo, ovvero un contrappasso di figlio

giulioDai che sicuramente lo avrete anche voi il collega che non aspetta altro che avervi a portata di mano per iniziare a chiacchierare. Quello che, pur di stare con voi, non nota che a partire dal decimo minuto di soliloquio non ce la fate neppure più ad annuire, ma restate con il sorriso forzato sperando che prima o poi vi squilli il cellulare per trovare una scusa e scappare.

O magari avete quel compagno di studi che, se per errore lo guardate troppo a lungo mentre entrate in aula, fa alzare tutta la sua fila e viene a sedersi vicino vicino a voi e comincia a chiacchierare zitto zitto zitto fino al vostro totale sfinimento.

Oppure la signora in autobus che, se il vostro sguardo indugia per errore su di lei più del previsto, lo prende come un invito e voi siete finiti.

Ecco, dopo 4 mesi di intesa frequentazione posso garantirvi che mio figlio è della stessa pasta.

Giulio passa la propria giornata cercando in tutti i modi di incrociare lo sguardo di qualcuno. Dai che ce la faccio, dai che ce la faccio, pensa. Punta la persona, la attira con urlettini e grufolii e poi attende che lo sventurato abbocchi. A quel punto, come un boa constrictor lento ma inesorabile, procede fino ad assicurarsi il completo dominio della sua preda.

Giulio riesce a flirtare per ORE con una persona. Fosse per lui non la smetterebbe mai. Bulimico di coccole, prima sporge la faccia per avere i baci, poi si fa accarezzare. Quando pensi che ne abbia a sufficienza, è arrivato il momento che vuole essere massaggiato. E finito il massaggio vuole il solletico. E finito il solletico sporge  nuovamente la faccia per i baci.

Alla fine è un lavoro.

Giulio prescinde da chi lo coccoli, lui mira solo ad essere coccolato, per cui la mamma, il salumiere sotto casa oppure un pelouche a forma di drago di Komodo in grado di accarezzarlo vanno tutti bene per il suo scopo.

All’inizio eravamo molto felici di avere un bimbo così coccolone, poi abbiamo capito che era un contrappasso perchè la piccola dissennatrice si sarà fatta dare sì e no 10 baci in 2 anni.

Giulio incarna esattamente tutto quello che Bibi non è mai stata. Bibi inceneriva con lo sguardo chiunque le si avvicinasse troppo senza che lei lo avesse autorizzato; Giulio ride anche se uno lo urta per errore.

Volendo fare la media del pollo, abbiamo due figli nella norma.

Fatto sta che, quando di notte perde il ciuccio, io non mi faccio vedere. Mi accovaccio vicino al lettino e tasto con la mano fino a che non lo trovo. Glielo metto una prima volta nell’occhio, una seconda nel naso e alla terza finalmente centro la bocca. Sempre accovacciata me ne torno a letto.

Crescerà pure con la convinzione che esista un Dio invisibilie con più mani che scende dal cielo dispensando ciucci, ma di notte la precauzione di evitare il suo sguardo non è mai troppa.

11 risposte a "Una mano dal cielo, ovvero un contrappasso di figlio"

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  1. Ahahahahah!!!! Perdonami ma mi hai fatta scompisciare dalle risate all’idea di te che gattoni nascosta per dargli il ciuccio senza farti vedere.. sopravviverai, tranquilla 😉

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