Finalmente si è perso un gatto

Era mattina, facevo le valigie. Con grande sorpresa, suona la porta.

Non è corretto dire che fossi in déshabillé, più che altro non ero ancora consapevole che esistesse il mondo.

Ma il mondo continuava a suonare alla mia porta sempre con più insistenza.

Era lui. Lui, il mito. Lui, quel cantante. Lui, l’uomo più comico e intelligente di tutte le terre emerse. Lui, per capirci, quello che vive al piano di sopra.

E stavolta non aveva il gilet di paillettes, stavolta era quasi in lacrime.

“Abbiamo perso un gatto. Non è che per caso lo hai visto?”

E io no che non lo avevo visto. In quel preciso momento non ricordavo neppure che esistessero i gatti.

Ma ci siamo vestiti in un cicciquantino di secondo (io +2 bimbi generici a caso) e siamo andati a cercarlo ovunque, quel gatto. Però niente. E piano piano, molto dispiaciuti, siamo tornati verso casa.

E c’era sempre lui: “Bambini, ho trovato il gatto grazie a voi! Era sotto al letto!”

“Ma è una bugia, non lo hai trovato grazie a noi!” Bianca sempre pronta a uccidere se qualcosa non le torna. Chissà da chi avrà preso.

“E invece sì, perché il fatto che avete deciso di fare una cosa buona per me, ha mosso tanta energia nell’aria qui intorno… e quando c’è tanta energia buona che si muove… succedono cose magiche!” E li ha abbracciati.

“E secondo me questa non è la vostra prima magia…, no?”

E rimanendo ancora un attimo in tema magie, da quel momento in poi se li è portati al piano di sopra a vedere i gatti e io ho finito le valigie in un silenzio quasi irreale.

PS: E adesso parlo alla gente del mercoledì.

Signori, è la nostra occasione. Dal gatto alla cena, il passo è breve!