Fake news

Forse, tra tutte le fake news, i complotti sono i miei preferiti.

Certo, avvistamenti alieni, scie chimiche, per non parlare dell’autismo e dei vaccini non sono male. Ah, ovviamente: il terrapiattismo.

Però i complotti hanno quel loro non so che.

Il fatto che il complotto sia sfuggito agli analisti, ma non alla mamma di un bambino della 1B, ha sempre un certo fascino.

Comunque, più in generale, mi sono chiesta spesso come nasce una fake news, come fa a crescere tra persone a volte istruite ed informate, come fa a montare, a diffondersi e poi a sedimentare sotto pelle.

Finché…

Finché l’altro giorno ne ho vista una nascere in diretta.

Con un agguato, studiato, a catenaccio, Giulio è andato dal marito in cucina e gli ha detto: “Vedi? Ho qui il telecomando delle telebisione perché mamma ha detto a Bianca che possiamo vedere un cartone…”

Contemporaneamente Bianca è venuta da me in camera da letto a dirmi: “Sai, papà ha detto a Giulio che possiamo vedere un cartone e ci consiglia lo Scuolabus Magico…”

Considerata l’ora, suonava strano a me e suonava strano anche al marito.

E infatti ci siamo ritrovati un attimo dopo a metà strada, per fare un controllo incrociato.

Però ne mancava una, di figlia.

Dove sarà stata? Come mai in giro non si vedeva? E poi, perché era così silenziosa?

“Coincidenze? Io non credo.”

Ed infatti eccola lì, zitta zitta, seduta sul divano, a fissare uno schermo spento, in attesa che arrivassero i fratelli ad accendere la televisione.

Ah, scusate, e ovviamente intenta a mangiare biscotti direttamente dalla busta.

“Teresa, ma che stai facendo?”

“Ho preso i biscotti che ci possiamo mangiare mentre vediamo il cartone!”

“Ah sí? E chi è che te lo ha detto?”

“Bè, ma me lo avete detto voi…”