A Napoli si chiama scuorno. E’ quella sensazione di vergogna che non ti deriva da una cosa che hai fatto senza pensarci e solo dopo ti rendi conto che non avresti dovuto fare, ma è quella vergogna preannunciata in un’azione che sapevi benissimo che ti avrebbe poi fatto nascere quel sentimento orrendo che spinge a tenere gli occhi bassi e a sfuggire gli sguardi amici.
Ecco, io ho votato. E ora provo un profondo scuorno, ha ragione Luca.
E se mi è concesso, questo è il secondo post sulle elezioni, ma il momento è epocale e due post sono anche pochi.
Come ho già detto ad alcuni amici con cui ho condiviso la foto, penso che ci sia una vena di genialità in chi ha scritto sul cassonetto di fronte al mio seggio “Vota qui”. E penso che si sia anche una sorta di preveggenza.
Fatto sta che ho votato, di domenica e di buon mattino. Ho potuto votare. Ho evitato la scena che mi prefiguravo del dover litigare in ospedale con il presidente del seggio elettorale per qualche vizio di forma. Ah me tapina: probabilmente mi sarebbe andata meglio e se non avessi votato non avrei questa sensazione di scuorno che adesso mi pervade. Con una doccia bollente se ne andrà di dosso?
Però, a dirla tutta, questi risultati mi hanno anche consolato in qualche misura: faccio ancora bene a sentirmi orgogliosa di essere italiana. Quale paese riesce a stupirti come fa l’Italia, anche nei momenti in cui non te lo aspetti nemmeno più, anche quando pensi che il senso dell’assurdo deve necessariamente soccombere sotto al peso di problemi più seri che stiamo solo iniziando ad affrontare. Anche quando pensi che il mondo in un certo senso ti sta guardando e che qualcosa di serio deve uscire dalle nostre urne.
Bene, trovare la forza di scherzare anche in queste situazioni ha del miracoloso, ha del geniale. Perchè se non è genio questo, preferisco che non mi diciate che cos’è…
La politica è vita, quindi è naturale che anche in momenti delicati come questi, quando sono a 40 settimane + 2 giorni, io non possa non stordirmi di informazioni, non fare indigestioni di dati come infatti sto facendo. Ma ovviamente l’altra metà del mio cielo è occupata dai pensieri sulla piccola inquilina morosa. E se infatti di solito di giorno approfondisco temi politici, di notte penso a cosa ha in mente l’affittuaria, a che faccia avrà, a quando le andrà di palesarsi. E la quantità di tempo che dedico ai due argomenti è quasi la stessa, perchè la notte ultimamente dormo molto poco. Ho sempre amato portarmi avanti col programma.
Ad ogni modo io sono qui, che aspetto. Aspetto un segnale, un doloretto, un piccolo cambio di umore. O di energia. E invece niente. Cammino quanto una degli Hare Krishna, ho un umore abbastanza stabile (non vi dico su cosa si è stabilizzato, ma comunque è stabile), sarei in grado di arrampicarmi su un albero e tutto sommato ho meno dolori ora (complessivamente) di quanti ne avevo quando non ero incinta. Che devo dirvi di più? Anche la potentissima luna piena di ieri sera non ha fatto l’effetto che mi avevano pronosticato…
Ora non so se qualcuno ha detto all’affittuaria che ad un certo punto la pacchia finisce (se, ripeto, vogliamo chiamare pacchia passare le giornate a testa in giù, tutta umidiccia e al buio!), che ci sono delle scadenze che vanno rispettate e che in qualche modo bisogna scoprire le proprie carte ed assumersi le proprie responsabilità… ma a maggior ragione se ne è informata e fa la vaga, il mio stupore cresce sempre di più: che meraviglioso concentrato di italianità mi sembra già di scorgere in questa piccina di nuova generazione!
Anche io esco ora dallo sconforto in cui ero caduto dopo il voto. Ma perchè scuorno di aver votato, se non lo avessi fatto ora avresti i sensi di colpa di aver lasciato la patria in balia di un vecchio showman ed un comico. Ma voglio essere ottimista, vedrai che faranno un governo speciale sinistra e 5 stelle, sviluppo, lavoro, niente spese militari, welfare ….
Alla fine me lo ripetevo: qualsiasi cosa voterò sentirò poi di aver sbagliato. E infatti…
Rispetto al tuo ottimismo ti rispondo con una frase presa da Guccini (che in realtà odio perchè mi mette troppa tristezza, ma per l’occasione farò un’eccezione): “Mi piaccion le fiabe, raccontane altre…”
non vorrei scoraggiarti….ma quando uscirà dalla porta principale la pacchia sarà finita per entrambe! 🙂 poi ti riprendi eh….basta parlarsi chiaro tra te e quella che sarà la regina del tuo/vostro mondo! Diciamo che è una bella avventura di quelle senza mete precise e cartine per niente dettagliate. Ma vuoi mettere? Tranquilla il senso dell’umorismo non ti manca e questo fa punteggio! in bocca al lupo..e che lo scuorno passi!
PS: ho un figlio adolescente…praticamente un posseduto a fasi alterne…questo sì che è un incubo!
Crepi il lupo! E comunque ti credo, me lo dicono in molti… ma comunque vedremo… sono pronta alla pugna!
Un figlio adolescente oggi deve essere come le piaghe d’Egitto… almeno a naso…
Secondo me voleva essere sicura di nascere sotto il governo giusto. Il problema é che non ha ancora capito se le è andata bene..come non comprenderla! Mettila davanti a ballaró, c è alfano che parla, vedi come si sveglia..
Alfano chi?
senti, io però a questo punto credo che tu non possa più palesarti senza l’affittuaria in carne e ossa. insomma, ogni volta qua che uno aspetta e tu a ragionar di elezioni e di cose. insomma. insomma. insomma.
Ehoccapitomaaaa…
La foto è bellissima e geniale, parla di un’ironia che qui a Milano mi sogno di notte.
Effettivamente ci sarebbe da ridere, se non ci fosse da piangere.
Guarda sono d’accordo, io vorrei tanto conoscere qualcuno degli autori delle scritte che fotografo. Vorrei diventare loro amica…
🙂
Forse la Lombardia è la cosa che mi spiego di meno. Mi dispiace per te, per voi…
ecco, se vuoi una spintina guarda questo!
quanto alle elezioni ci sarebbe molto da dire ma non lo farò.
perchè sto lavorando.
però dico solo che L. mi ha detto “mamma, è stato inutile avvicinarsi solo al confine…dovevi osare di più che arrivare a Torino. Vabbè, ho capito, vi porterò io lontano da questo paese in un modo o nell’altro”
gli adolescenti servono anche a questo.
perchè oltre a ricordarti che sei vecchia e pavida, hanno una loro “salvificità” intrinseca (personalmente non posso dire quante volte mio figlio mi abbia salvata da pensieri, parole, opere e omissioni).
visto quel che accade comprendo come l’affittuaria preferisca il suo corrente domicilio…
Tra un po’ penso che la sfrattano a cannonate. Non so se le conviene…
già vedo la scena con l’ostretica col megafono che urla “esci fuori con le mani alzate!!!”
Io mi immaginavo più: “Arrenditi, sei circondata”.
Queste politiche mi hanno lasciato un segno indelebile!!! 🙂