Francesco De Gregori. E non c’è niente da capire.

francesco de gregori.jpg

Ma il nostro orologio interno va a pile o è di quelli che si ricarica con il semplice movimento?

Com’è possibile che un’ora e mezzo con De Gregori a 4 metri da me è durata esattamente-quanto il tempo che ci impiega il pane ad abbrustolirsi la mattina a colazione?

E, giusto per rimanere in tema, vi confesso che quest’ora-e-poco-più mi ha lasciato in bocca un sapore simile alla marmellata di kiwi che mi prepara mia madre: buono, ma con una nota acidula qua e là che mi ricorda sempre che non ci ha aggiunto lo zucchero…

Certo, poteva andare nettamente meglio, ma vi ricordo che i broker prevedevano che sarebbe andata molto, molto (ma molto) peggio, e allora a me sembra un piccolo miracolo già così.

Avrei voluto tanto fotografare il videocitofono quando De Gregori suonava (un po’ come quella vecchia pubblicità “C’è Gigi?” “No” “E la cremeriaaaa?”) ma non ce l’ho fatta in tempo, è arrivato con venti minuti di anticipo. “La vita del puntuale è fatta di solitudini immeritate” gli avrei voluto dire, citando Benni, ma non me la sono sentita.

E quando l’ho visto passare nel corridoio, io ero lì alla mia scrivania. Impietrita. Il primo istinto è stato di andare a chiudermi in bagno. Poi le mie colleghe mi sono venute a sradicare e allora mi sono lanciata.

Naturale anche che non gli abbia sentito dire tutto quello che avrei voluto né durante l’intervista né a me personalmente (per dirvene una, non mi ha invitato ad uscire), ma glielo posso perdonare, sarà stato emozionato anche lui.

Aveva predetto bene @danielacorneo: ho usato l’affittuaria aggettante come scudo umano, l’ho utilizzata per addolcirlo ed ho ottenuto il risultato che speravo, perché ci sono riuscita addirittura un po’ a chiacchierare.

Certo, però, sono stata proprio degenere: approfittare di un esserino così piccolo che sta tutto il giorno a testa in giù, umidiccia e al buio e che già subisce passivamente ogni volta che mi cucino i peperoni…

Anche perché poi, diciamocelo, passare da questo a metterla ai semafori a chiedere le monetine è un attimo.

7 risposte a "Francesco De Gregori. E non c’è niente da capire."

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