Belli quei tempi in cui a svegliarti la notte era la fame: erano tempi che sapevano di gioventù.
Già meno belli i tempi in cui a svegliarti la notte sono i pensieri: sono i tempi della responsabilità.
Tanto lo dico in generale, perchè a me a svegliarmi nei tre quarti dei casi è sempre stato l’impulso di andare in bagno. Altro che problema di una certa età: io mi portavo avanti già da ragazzina.
L’altra notte, però, abbiamo voluto innovare, perchè la verità è che faremmo di tutto pur di non essere appiattiti dalla routine. A noi l’altra notte non furono fame, pensieri o pipì a svegliarci. A noi l’altra notte ci ha svegliato un topo.
E dato che è l’occasione che rende l’uomo “lucido” alle 4:20 di notte ci siamo ritrovati ad avere più neuroni in servizio che durante le più dure riunioni con i nostri rispettivi capi.
E finalmente, dopo esserci sigillati nella nostra stanza per quasi 4 ore, dopo aver smontato i cassetti, dopo aver reso accessibili gli angoli più inaccessibili degli armadi, dopo aver scoperto che posso smetterla di urlare al complotto, perchè è dietro alla testeria del letto che finiscono tutti i miei elastici per capelli… insomma, dopo aver messo a soqquadro tutto, ecco solo allora finalmente abbiamo accettato che il topo non lo avremmo stanato mai.
E così i giorni passano, le trappole restano e le occasioni di trovare il topo (lentamente) svaniscono.
Aggrappati con le unghie ad un approccio rigidamente positivista, quindi, col marito abbiamo sentenziato che “un topo che non si palesa è un topo che non c’è”. E almeno fino a ieri sera ne eravamo perfettamente convinti.
Poi oggi ho pensato bene di telefonare, come ultimo scrupolo, ad un derattizzatore. E lui, con un’aria altamente professionale, mi ha esposto la sua teoria: “Signora” mi ha detto “sa che le dico?”
“Mi dica…”
“Lei è stata sfortunata.”
“Ah”
“Io ne ho viste tante. Probabilmente il topo è ancora in casa.”
“Ah”
“Ma lei non vede le tracce, non lo può seguire… Signora lei evidentemente si deve essere imbattutta in un raro topo stitico.”
ricordo una scena tragicomica memorabile, avevo credo quattordici o quindici anni. erano le due di notte, mi alzo in preda a una sete inenarrabile e trovo il mio babbo in piedi sul tavolo del soggiorno – nel frattempo spinto contro la porta di accesso alla zona notte tipo cinta muraria o tipo strategie difensive belliche alla rambo- con in mano una racchetta da tennis in posizione rovescio.
babbo, giochi a tennis? no, che idiozia, do la caccia a un topo.
il topo fu murato vivo dopo una settimana, so che detta così suona alquanto bizzarra. anche un pò inumana. storia lunga.
babbo racconta che il topo era di dimensioni importanti. così dice sempre importanti.
La parola “importanti” in effetti mi terrorizza più di “enormi”.
Dillo a tuo padre…
🙂
ma il caro buon vecchio angolino di emmental o parmigiano? se il formaggio resta, il topo non c’è. se il formaggio non resta, i casi sono due: o è bibi 😀 o è il topo.
(un applauso scrosciante al derattizzatore, in ogni caso!)
Ma le trappole quello erano: scottex con su dei pezzettini di formaggio. Solo che il derattizzatore mi ha detto che è un retaggio culturale disneyano che i topi amino il formaggio.
Pare che amino principalmente il grano.
Motivo per cui poi ho cambiato alimento, ma niente…
vabbè. alternativa, allora, affidarsi ai rimedi del ueb? 😛
Grandioso! Il derattizzatore è stato geniale. 😀
Vero, eh? Le capacità commerciali sono cosa rara a questi livelli…
Necessita allora un mastriello, quando il napoletano si fa lingua 😀
cos’è il mastriello?
Trappola per topi.
Sconsiglio veleno per topi non solo perchè sono animalista ma perché rischi di uccidere il topino e poi non trovarne più il corpo con ovvi problemi igienici.
Se invece utilizzi una trappola per topi in grado di catturarlo senza ucciderlo sarebbe meglio per lui e per te.
Se, come credo, vivi in un appartamento nuovo io sarei portato a pensare che il topo era di passaggio ma non che si sia stabilito in casa. Capisco però le preoccupazioni che ti crea specie in funzione del tuo stato, consiglio quindi per l’acquisto di un buon “mastrillo” sotto la voce “trappola ecologica”.
Ahahahahahah! Il topo stitico è insidioso quasi quanto lo scarafaggio mannaro, attenta.. 😀
Questa invece te la dedico… 😉
Ehehe ti ringrazio, bellissimo pensiero. Apprezzo sempre e comunque…
soprattutto per “le guance di pesca…”
È tempo di procurarsi un gatto!
Bravo! E’ quello che dico anche io!
Ma come avete stabilito che si tratti di un topo se non lo avete visto?
Potrebbe essere una salamandra, un geco, un tricchetracche.
Cmq confermo che il topo stitico è una rarità. Lo so ben io che ho ritrovato la macchina che tenevo nella legnaia piena di…
e non aggiungo altro, perchè non era da rottamare.
Ma quindi se guardi la foto del cassetto di Dario con la felpa rossa… quell’esserino a forma di topo, con occhio di topo, naso di topo e coda di topo non ti dice niente?
tipica salamandra mutantis 😀
Però non capisco. Siete riusciti a fare la foto e non a catturarlo ….
esatto.
e ora non infierire che ti conosco.
mi sorge la stessa domanda…se non peggio…cosa non si fa per un selfie!!!!
ad ogni modo sono dell’idea che era lì solo di passaggio…se il topo non fa la casa,
non si trattiene.
Quindi se non lo vedete nè sentite più vi arriverà una cartolina da Honululu con su scritto “era solo stress! qui ho finalmente risolto i miei problemi intestinali…”
che ridere che mi fai gra…
Grazia, se leggi il mio commento sopra troverai che mi trovo d’accordo con te, tranne l’idea della fantasiosa cartolina 🙂
Ma ora osservando meglio la foto del topino chiaramente intrappolato nel cassetto mi sorge un terribile sospetto …. l’allegra famigliola potrebbe aver compiuto un terribile topicidio ed ora cerca di crearsi l’alibi …… ssss (omertà !)
topicidio a soreta.
e comunque non l’abbiamo preso perché i topi corrono veloci…
come i sospetti …..
Ecco cosa ho visto io!
Secondo i miei coinquilini, il mio era un topo immaginario, ma va beh…
Sono andata avanti per giorni a menarla sul fatto che esisteva davvero, ma ovviamente di tracce non ce n’erano. Fortuna che ho un amico che lavora nella disinfestazione e ci ha fatto il lavoretto in casa tappando tutti i buchi e lasciando “mastrielli” 😀
I topi mi terrorizzano e quelli che girano qui a Londra non sono quelli pelosi e coccolosi come quello nella foto! 😀
Adoro! Un topino stitico o semplicemente un topino che la fa dove meno te lo aspetti. Che ci sia o meno, io non ti trovo affatto sfortunata, anzi. Se l’esserino è in casa è di certo il topo doc, senza troppe pretese ed abituato a tirare lo sciacquone in bagno.
😀 dagli da mangiare verdura e frutta, sia mai che risolva (il topo) il suo problema 😉