Il mondo si divide in due.
Ci sono quelli che a metà di un gelato iniziano a mordicchiare la punta del cono ed iniziano a svuotarlo succhiando da giù.
Trattasi di usanza probabilmente preistorica di derivazione nord europea (forse derivante dal dio Thor) che provoca continui smottamenti nella parte superiore del gelato, fino al punto di non ritorno in cui al centro si crea una voragine così profonda che spesso il cono di wafer viene addirittura gettato, essendo diventato un inutile contenitore vuoto, come un significante-senza-più-significato.
Ci sono quelli che, invece, mangiano il gelato con derefenza, aspettano di consumare la crema della parte superiore prima di addentare la cialda, che non hanno precedentemente smucinato fino a farla diventare pappetta.
La cialda, duque, è rimasta croccante ed è pronta per essere suddivisa in fragranti morsi misti a crema, che esplodono letteralmente nella bocca di chi la sta addentando, rilasciando un piacere prolungato.
Per queste persone l’ultimo morso al cono è vissuto con dolore, più che un arrivederci è un addio: ai coni ci si affeziona come a dei vecchi amici.
Il marito fa parte della prima categoria. Io appartengo alla seconda.
Ci sarebbero gli estremi per una separazione con addebito, ma lui potrebbe provare che io conoscevo questo suo difetto già prima di sposarlo e quindi, nel dubbio di poter soccombere, lascio perdere.
L’altro giorno ho notato con stupore che esiste anche una categoria ulteriore, detta (+1), ossia la categoria dei pitoni.
Costoro cercani di ingurgitare, con un unico morso, il cono tutto per intero, da parte a parte.
La dissennatrice fa parte dei pitoni, ma credo che lo faccia solo per non prendere posizione contro uno di noi due.
Sta venendo su votata al sacrificio: una vera stoica.
Ahahah che forte. Io credo di far parte della seconda categoria… Ma la dissennatrice che cerca di mangiare il cono a mo di pitone fa molto, ma molto, ridere. Carina però, a non prendere posizioni 🙂
🙂
E’ molto sensibile. Farebbe qualsiasi sacrificio con un gelato in mano pur di non dispiacerci…
anche io penso di appartenere alla categoria dei “deferenti”. Però non vivo l’ultimo morso con dolore ma con sollievo perchè finisco sempre col farmi colare il gelato addosso.
Non mi pare motivo di dissidio avere approcci diversi al gelato, anzi mi pare un complementarsi.
Se nella coppia una è quasi perennemente a dieta e si divide un gelato solo, allora sono dolori.
Partiamo da questo.
Se la situazione è quella di dividersi il cono allora la comparsa della tecnica “a pitone” si spiega perfettamente in base alla teoria darwiniana. 🙂
Un giorno ho ipotizzato che le persone si potessero conoscere da come mangiano il gelato biscotto. Posso chiamarti discepola?
Dipende, manda il link del post e poi ti dico.
come sei borbonica: vuoi vedere la carta…
Eccerto.
Almeno riassumimi gli enunciati principali.
c’è un ulteriore +1, al +1.
quelli che chiedono al gelataio di mettere “sotto” un gusto in particolare, chessò, ad esempio la liquirizia o il limone o la menta, gusti a caso eh, e poi con abilissimo gesto appreso in anni di praticantato – gesto che coinvolge lingua, denti, labbra – una volta arrivati alla cialda iniziano a spingere progressivamente verso il fondo del cono il gelato, in modo da non lasciare ma la cialda “sücia”, come dicon qua.
per dire, eh, io ne conosco uno. 🙄
Io coppetta, il senso della cialda che tocca il gelato mi disturba immensamente. Però l’ordine lo decido io, e per non chiedere non dico il gusto numero due finchè il numero uno non è sistemato in coppetta. Eh, che panna e cioccolato qualcuno vuol dirmi che è uguale a cioccolato e panna? No ma dico….
Assolutamente d’accordo, figurati che io sono cosìs purista che sono mono gusto. Che è sta cosa di metterne due vicini che poi mi si mischiano…?
Ma la coppetta non la capirò mai.
Per una come me che mangia il tiramisù a strati, ecco, non so se resti ancora molto da capire….
Capisco. Forse è il caso di non approfondire.
Ignoravo esistessero persone così vili da gettare la cialda!
Esistono, esistono.
Ma se capisci per tempo le loro intenzioin puoi recuperarla, prima che sia troppo tardi.
😂😂😂
E comunque, seconda categoria anche io!
Bravissima! Fai adepti, mi raccomando!
Fantastico!!!! La dissennatrice è un mito!!!
😀
:)) io credo di far parte di una terza categoria quella dei viziosi viziati : mangio il gelato in coppetta perché quando ho terminato non voglio in bocca se non il sapore dell’ultimo morso di gelato (possibilmente cioccolato fondente …) . :)) e la cialda poi mi rimane tra i denti 😉
Sul cioccolato amaro ti capisco.
A casa ho uno che ordina solo: Cioccolato Intenso.
Musica per le mie orecchie…
Io adoro la seconda. .. 🙂
E allora sei dalla parte dei buoni.
Benissimo
🙂
Anche io seconda, e scelgo il gusto che va sotto, che in genere è quello che mi piace di più, così mi resta per ultimo insieme al sapore della cialda (attenzione: cialda, non cono normale) 🙂
Mi piace il ” votata”al sacrificio!
😀
Per me il gelato è la cialda. A volte prendo quelle enormi, vanigliate, croccantissime e poi chiedo di mettere solo una pallina di gelato e mi guardanp straniti sottolineando che non lo pagherò meno. Categoria 2 come te comunque e posso vivere di gelato. Io ne ho una che mangia il cono con il cucchiaino e la piccola che per guastarlo davvero deve avere gelato da fronte a mento. La dissenatrice pitone però è imbattibile.
Il cono col cucchiaino??
E’ come dire: vado in piscina, ma voglio rimanere asciutto.
Salvala finchè sei in tempo!
Io sono per la tattica “fronte-mento” tutta la vita!
Ci sto provando! E’ un abominio anche per me!
A. Ma perchè il gelato non si lecca direttamente dal braccio?
Esso ha dei tempi per me troppo consumistici. Io parlo e lui non tiene.
A quel punto lo mangio direttamente leccando il mio avambraccio dal polso fino al gomito e viceversa.
Ca va sans dire che io il gelato lo mangio solo d’estate e a manica corta.
come funziona la cosa in quelle lande nordiche dove l’unità di misura del gelato è la palletta?
Di preciso non saprei.
Ma in effetti andrebbe approfondito. Posso mandare il marito che, come è noto, è un grande negoziatore.
🙂