Non ci si immerge mai due volte nello stesso fiume e questo lo sappiamo tutti fin troppo bene.
Se quella per Bianca è stata l’Attesa con la “A” maiuscola, avvalorata anche dal fatto che tutto quello che accadeva nell’intero universo era palesemente un segnale profetico, propedeutico e comunque in qualche modo legato al suo arrivo, quella per questo bimbo è un’attesa nostro malgrado molto diversa, che neppure chiamerei proprio “attesa“, quanto invece “vienici a trovare a fine novembre, se siamo a casa ti apriamo“.
Tutto questo, ovviamente, non corrisponde ai nostri veri sentimenti, ma più che altro è determinato dagli eventi esterni che in questa fase della vita ci tiranneggiano più che mai.
Amici, conoscenti …perfino ambequattrro i nonni (sic), tutte persone che avrebbero fatto cascare il bicchiere con il Franciacorta dall’emozione al brindisi per l’annuncio dell’arrivo di Bibi in questo caso hanno detto: “Ah, che notizia eccezionale! Aspetta finisco di mandare il messaggio e poi mi racconti, eh!”.
Ma io ed il marito no: noi siamo sempre stati entusiasti di questo nuovo arrivo e tra di noi ce lo siamo sempre detto: “Povero piccolo che nasce in sordina… noi non faremo mai figlie e figliastri”
Io sono particolarmente emozionata riguardo al fatto che sia un maschio, anche se, dopo aver passato due ore in un negozio di giocattoli per fare un regalino al figlio di un’amica, disperandomi nella scelta tra mostri-senza-teste-incatenati-ad-aquile-senza-occhi-ma-con-due-becchi, escavatrici ed aerei militari, sono uscita pensando: un bimbo… ma che gli posso mai dire io ad un bimbo?
E se dimentichiamo le volte in cui sto per addentare una pesca e dimentico che devo togliere la buccia, che ordino una chiara grande senza proprio farmi alcun problema, che chiedo al marito perchè non mi porta a mangiare sushi e che dimentico qualche appuntameto di controllo dal mio medico… ecco, dimenticando queste occasioni, io me lo ricordo s-e-m-p-r-e che siamo in due, anche perchè, per istinto di sopravvivenza, è lui per primo a ricordarmelo dato che mi prende a calci molto forti e molto spesso.
Anche il marito giura che non farà favoritismi, anche se…
Dopo aver avuto difficoltà ad accettare che la prima fosse una bimba (ricordo come se fosse ieri che pregava tra sé e sé: ti prego: un maschio, un maschio, un maschiooo…), anche questa volta ha preso un papàgno tra capo e collo, perchè lo sentivo che diceva: ti prego un’altra bimba, un’altra bimba, quello che vuoi, ma che sia una bimba…
Comunque lui giura e spergiura che non ha nessuna delusione da superare, che tutto sommato gli basta avere per casa una sola smorfiosetta che quando lo ha a tiro gli accarezza la guancia sbattendo le ciglia e sospirando.
Lui dice che non farà preferenze. Lui dice che sarà sempre equanime. Lui dice che sarà un padre affettuoso ed equilibrato.
Io gli credo, certo è che, però, prima che nascesse la piccola dissennatrice, preoccupato perchè avevo scelto un ospedale dall’altro lato di Roma, aveva più volte simulato il percorso, lo aveva cronometrato e, diceva, lasciava sempre telefono acceso e macchina col pieno vuoivederemaiche…
L’altra sera, invece, addentando un broccolo, mi diceva in tutta tranquillità: “Senti, ma sai che ti dico? E se poi ti si rompono le acque ed io è meglio che sto con Bianca, pazienza: nel caso ti prendi un taxi, chessaràmai…“
MACCOME?????? 😦
La verità che “quello” pur di rimanere con Bianca farebbe carte false!
La verità è che “quello” non lo ammetterebbe mai, però.
Però è così :)))))
no, dai, digli di non scherzare neanche. vorrai mica che si perda la battuta delle ostetriche che, quando danno al marito/compagno lì le forbici in mano, dicono: “mi raccomando, tagli quello giusto, ah ah!”.
(giuro. io c’ero. e credo, ahimé, non abbiano ancora smesso di farlo)
Ahahah, ricorderò sempre la puntata dei Simpson in cui Homer si pavoneggia per Bart appena nato e il dottore gli ricorda: “Guarda che quello è il cordone ombelicale”.
Eccezionale.
Proverò a convincerlo col tuo racconto. Vediamo se funziona.
La questione non è di figli e figliastri ma è questione di primigenitura. Non c’è niente da fare poi scoprirai anche fra anni di avere tantissime più foto del primo figlio che degli altri. Noi primigeniti siamo razza a parte, penso se ne siano fatte anche studi psicologici. Per gli altri ci sono anche dei vantaggi, per loro meno apprensioni, fratello che ti apre la strada ed altre cose importanti ma se poi il primo è anche femmina non c’è gara: il papà è suo !! 😀
Per me hai centrato il punto.
E poi c’è l’aggravante che Bibi è troppo brava, troppo bella, troppo intelligente, troppo…
eheheh, lo sapevo che sarei caduta in questo vortice, lo sapevo…
😀
Ricordati di queste parole perchè fra breve saranno le “ultime famose”, lascia che arrivi il “piccolo” destinato a rimanere il “tuo piccolo” anche quando compirà 35 anni … 😉
naaaaaa, impossibile.
it’s not me…
😀 😀
cavoli, ce complicatezza! 🙂 anche io ho paura, se penso l’arrivo di un altro bimbo, di queste piccolezze che possono disequilibrare tutta la famiglia. Ma mi sembra che voi la stiate prendendo bene!
che poi i parenti si sciolgono quando vedranno il macho man, non preoccupatevi 😉
Eh, chi può dirlo come la stiamo prendendo, sai. Attendiamo e vediamo.
E i parenti in qualche modo se lo vedono far andare bene. Volenti o nolenti.
I maschi hanno solo 12 colori, quella della scatola standard dei giotto. Che difficoltà vuoi avere a scegliere un regalo? Il Super Santos va bene sempre. (Fra un po’ è il mio compleanno, sai?)
Mi vuoi dire che devo riportare in negozio la confezione di Das?
Col Das puoi fare un pallone?
Dipende se sei bravo.
A te potrebbe venire qualcosa come un pallone da rugby, a occhio.
Povero Luca, nemmeno il tempo di nascere il 26 novembre esatto e già è discriminato, dovreste vergognarvi!
se però non nasce il 26, sticazzi, fate bene, easy :p
mi tratterrò, mi tratterrò e nascerà il 27…
Le prove della strada per l’ospedale in macchina le ho sentite pure da un’amica incinta di questi tempi… e quando sento cose del genere citate come un fatto usuale penso che ancora non mi sono abituata per niente a vivere a roma!
E allora sì… beata te.
Ti dico solo che una volta eravamo in auto per andare a fare un aperitivo al centro di Roma per vedere degli amici. Alla fine siamo tornati a casa perchè non siamo riusciti a parcheggiare, ma dopo un’ora…
Mi sa che la questione non è Roma o non Roma, ma auto o non auto (e alla bisogna, passaggi scroccati…) 😉
anche questo è vero…
oibhò….venivo a legger la risposta pensando di aver lasciato un commento ma non c’è!
il succo è che vedrai che sollucchero il maschio per te!
luogo comune ma veritiero, almeno quanto quello figlia-papà.
concordo che per i maschi basta un pallone, per i piu evoluti un pallone e un canestro o una porta (ma quella bastano anche due maglioni di lana da regalare facendogli capire che hanno questo doppio utilizzo).
non perdere tempo con pupazzi che dal momento dello scarto del pacchetto rilevano un entusiasmo pari a 48 ore massimo, poi cadono in un dimenticatoio fino ad un nuovo trasloco.
dall’adolescenza poi apprezzeranno anche: profumi e schampoo per capelli crespi…se li hanno indomiti.
da notare come ho scritto shampoo!
sei la solita maestra di stile.
è che forse volevo scrivere scampo! 🙂
Ma come è possibile? Io sono mamma di figghie fimmine…
che troverò mai in un maschio?
non so se darti dei saggi di quanto un maschio possa fare per la mamma o se lasciartelo scoprire…perchè non ci vorrà molto che lui si ergerà tuo paladino e “guai a chi ti tocca!” facendoti sentire prigioniera in una torre dalla quale non hai alcuna voglia di scappare…perchè quando sei la “signora più bella del mondo e quel vestito mamma compratelo che te lo meriti e ti sta bene” puoi pure fregartene delle torri e dei sacrifici.
Soprattutto se a dirti certe cose non è Enzo Miccio da piccolo (con tutto il rispetto) ma un tipetto dal quale proprio non te lo saresti aspettato…